43ma Edizione dei Razzie Award, i Premi per i peggiori dell’ultima stagione cinematografica
Nello scorso numero di Platea, ci siamo occupati delle nomination ai prossimi Premi Oscar, oggi vogliamo darvi conto delle candidature ai Golden Raspberry Award, più comunemente conosciuti come Razzie Award.
Letteralmente tradotto significa Premio Lampone d’Oro e, nell’intento del suo creatore, il giornalista John Wilson, vuole premiare i peggiori film, registi, attori, attrici, sceneggiatori, però non con lo scopo di additarli o prendersela con loro, ma piuttosto per farli riflettere su quello che stanno facendo e spronarli a far di meglio, insomma come dice lui stesso: “…non ci consideriamo uno schiaffo in faccia, ma una buccia di banana sul pavimento”. Il simbolo del lampone non è preso a caso: nella cultura anglosassone, infatti, questo frutto di bosco viene lanciato contro gli artisti per dimostrare disapprovazione nei riguardi delle loro performance, un po’ come avviene per i pomodori o le uova nella nostra cultura. Il Premio è rappresentato da un lampone alto pochi centimetri, adagiato su un nastro Super8, ricoperto di una pellicola dorata, posto su una base cilindrica di legno del valore commerciale di meno di cinque dollari.
Con un grande senso dell’umorismo da parte dello show-biz, le candidature ai Razzie vengono comunicate, nel corso di un evento ad hoc, il giorno che precede le nomination agli Oscar; cosi come la consegna avviene il giorno prima dell’assegnazione degli Oscar. C’è da dire anche che i nominati, partecipano alla cerimonia, con spiccato senso di autoironia. Va specificato, però, che il criterio di attribuzione delle candidature tra i due Premi è notevolmente differente: se per gli Oscar a scegliere è una platea di addetti ai lavori, per i Razzie chiunque può indicare i propri nominativi, purché sia stato inserito nella lista dopo aver pagato un’iscrizione di 500 dollari. D’altro canto, ciò non significa che tra i giurati non vi siano, in gran numero, giornalisti e critici cinematografici. Proprio il fatto che possa votare anche chi non abbia una specifica cultura cinematografica o che non abbia necessariamente visto le performance, unito alla vena di paradosso che attraversa il Premio, fa si che tra le candidature possano ritrovarsi (come è avvenuto) il pescecane meccanico del film Lo Squalo, oppure due Presidenti degli Stati Uniti: George W. Bush, nominato anche in coppia con il suo Segretario di Stato Condoleeza Rice, e Donald Trump, i quali si sono ritrovati protagonisti di due lungometraggi che documentano il loro mandato alla Casa Bianca. Per la cronaca: i tre hanno vinto il premio.
E’ anche avvenuto che nello stesso anno si siano trovate candidature di attori per lo stesso film sia ai Razzie che agli Oscar, è successo a James Coco, Amy Irving e Glenn Close; curiosamente i tre non hanno vinto né l’uno né l’altro. Il caso più emblematico è capitato nel 2010 all’attrice Sandra Bullock, la quale è l’unica nella storia dei due premi ad aver ritirato il Razzie Award ed il giorno dopo il Premio Oscar, sia pure per due film diversi: A proposito di Steve il primo, The Blind Side il secondo. L’attore più premiato in assoluto ai Razzie è Sylvester Stallone che ha ottenuto 31 candidature vincendo per 10 volte, è stato anche insignito del riconoscimento per il peggior attore del decennio nel 1989, ma soprattutto per il peggiore attore del XX secolo dieci anni dopo. La motivazione? Semplicemente: “Per il 99,5 per cento di quello che ha fatto in carriera”. Peggio di lui, se possibile, ha fatto il suo amico-rivale Arnold Schwarzenegger al quale è stato attribuito il premio “Perdente dei Perdenti” per aver ricevuto otto candidature senza mai aver vinto una volta. Il Razzie Award per la peggior attrice del XX secolo è stato assegnato a Madonna, la cantante aveva vinto il premio in precedenza per otto volte.
Nemmeno gli Italiani sono scampati all’onta, su di tutti c’è Roberto Benigni il quale ha vinto il premio nel 2002 per l’interpretazione del burattino Pinocchio nel suo stesso omonimo film; nell’elenco figurano pure Luciano Pavarotti, Adriano Giannini e, più recentemente, Michele Morrone.
Anche fra i candidati di quest’anno spiccano nomi importanti come quello di Robert Zemeckis per la regia di Pinocchio (che a questo punto si può pensare porti sfortuna), tra gli attori figurano Jared Leto, Tom Hanks addirittura con due nomination: come protagonista in Pinocchio (…e rieccolo) e come non protagonista in Elvis e l’immancabile Silvester Stallone. Tra le attrici emergono i nomi di Diane Keaton, Penelope Cruz e Ryan Kiera Armstrong, quest’ultima per le polemiche seguite alla sua candidatura: la Armstrong ha solo dodici anni e secondo alcuni la nomination di una ragazza così giovane potrebbe nuocere, soprattutto in caso di vittoria, alla sua carriera, fungendo da deterrente per i suoi prossimi ruoli e le sue prossime esperienze e, non ultimo, al suo equilibrio psichico. Ciò ha indotto gli organizzatori ad ammettere il proprio errore, a scusarsi con la giovane attrice, a ritirare la sua candidatura e, addirittura, a modificare il regolamento che, da ora in poi, non consentirà di candidare attori minorenni.
Werner Altomare