Acri-Adesione al Mab buccia di banana per Tenuta
Oggi alle ore 18:00, nella sala convegni dell’Azienda Calabria Verde, ex comunità montana, si terrà un incontro per esercitare pressioni sul consiglio comunale affinché venga convocata una riunione per discutere dell’eventuale adesione del Comune di Acri al Mab, il programma dell’Unesco che ha portato al riconoscimento delle Riserve della Biosfera. Acri dovrebbe aderire alla “Fondazione in partecipazione della riserva della biosfera Sila”. Si tratta di una iniziativa spontanea, che fa il paio con la raccolta di firme dei giorni scorsi con le medesime finalità. In entrambe le circostanze, la paternità è da attribuire a un gruppo di cittadini, lo stesso che aveva già messo in atto la protesta del sit – in di Palazzo Sanseverino-Falcone.
Costoro chiedono ai consiglieri semplicemente di “assumersi la responsabilità: adesione sì o adesione no alla fondazione Mab; non chiederemo di esprimersi a favore o meno, chiederemo di andare in consiglio a discutere”.
Al momento il termine ultimo per l’adesione è il 21 marzo, ma c’è chi spera in una provvidenziale proroga. Il problema è tutto politico ed è interno alla maggioranza che sostiene l’esecutivo guidato dal sindaco Nicola Tenuta. In realtà, la questione era già stata portata in consiglio, ma proprio dai banchi della maggioranza venne la richiesta, poi approvata, di rinvio del punto.
Ci sono almeno tre consiglieri di maggioranza che questa adesione non la vogliono, così come non la vogliono associazioni che rappresentano interessi particolari, come quelli dei cacciatori, che dal Mab si sentono minacciati. Nei giorni scorsi il vicesindaco Salvatore Ferraro ha chiaramente detto che andrà via in caso di bocciatura del Mab, ma ci sono consiglieri che, per converso, hanno invece minacciato di non votare il bilancio di previsione in caso di adesione.
Nel mezzo c’è il sindaco, chiamato, per l’ennesima volta, a trovare una difficile quadratura del cerchio. Ci sarebbe la tentazione di non convocare nei tempi utili il consiglio, proprio per non immolare la maggioranza sull’altare del Mab. Infatti, al di là di quello che decideranno di fare i tre consiglieri, le opposizioni voterebbero per l’adesione e costoro si troverebbero isolati, determinando una grossa grana politica al sindaco. Sono beghe comprensibili solo nell’ottica degli equilibri politici, ecco perché c’è un movimento che nasce dal basso e prende le distanze da queste logiche. La richiesta è semplice: andate in consiglio, discutete, poi ognuno si prenda le proprie responsabilità. In fondo i consiglieri sono stati eletti per decidere.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 16-03-2016.