Acri-Archeologia, convenzione tra Comune, Unical e Università ‘La Sapienza’
Nei giorni scorsi, in Comune, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa che vede coinvolti il Comune, l’Unical e l’Università “La Sapienza” di Roma riguardo lo studio, la valorizzazione e la ricerca storica del territorio di Acri. Ne dà notizia l’amministrazione comunale, in una nota.
Al momento della firma, erano presenti l’assessore comunale alla Cultura, Paola Capalbo; il responsabile comunale del settore, Anna Sposato; il Prof. Armando Taliano Grasso, per l’Unical; il Prof. Alessandro Vanzetti, per l’Università “La Sapienza”; Giovanni Cofone e Angelo vaccaro in rappresentanza delle associazioni Acra e Acri Antica Pandosia; e Damiano Pisarra, dottorando all’Unical.
“Le parti – si legge nella nota – collaboreranno alla realizzazione di un progetto di indagini scientifiche su tutto il territorio comunale e in particolare sui siti di particolare interesse archeologico. Gli interventi dovrebbero partire nel prossimo mese di settembre, dureranno circa un mese e vedranno coinvolti docenti, studenti e ricercatori”.
Questa prima fase “vedrà la ricognizione di superficie nei siti accessibili. Come risaputo, negli anni scorsi, sono stati scoperti e studiati diversi siti di inestimabile valore storico. Attualmente i reperti ritrovati sono allocati presso il Museo di Sibari”. La Convenzione prevede anche convegni, seminari, incontri con le scuole e divulgazione dei risultati. Tra gli obiettivi del Comune e delle Università, “anche quello di realizzare un Museo archeologico che troverà posto all’interno del Palazzo Falcone e la redazione di una Carta Archeologica del territorio. Le prime importanti ricerche furono effettuate nel 1998, in occasione della costruzione dell’Istituto Tecnico Commerciale di Colle Dogna. Qui sono stati trovati reperti risalenti all’età del Rame e del Bronzo. Altre importanti scoperte “a Serra Policaretto, dove sono stati rivenuti reperti del tardo Neolitico, in Sila Greca, Piano del Barone, dove sono stati trovati reperti neo-eneolitici, località Gastia dove è stata rinvenuta, isolata, un’accetta in pietra verde di età neo-eneolitica”. Altri siti di interesse sono Timpone della Morte, Carpineti, Pietre Marine, Croce di Baffi, Serra di Buda e Picitti.
Il territorio, quindi, “presenta un elevato potenziale per la ricerca e la valorizzazione archeologica e storica, in particolare per i periodi preistorici e protostorici. Ciò potrebbe rappresentare anche una buona occasione per il turismo archeologico, attraverso l’inserimento del territorio nei circuiti regionali e nazionali, favorito da percorsi naturalistici, tradizioni enogastronomiche e poli museali”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 14-07-2016. Piero Cirino