Acri-Big regionali e nazionali del Pd ad Acri
Ieri mattina, il Partito Democratico, forza di governo alla Regione e a livello nazionale, ha organizzato una iniziativa su “Una Regione, un Governo al servizio della gente”.
Si è tenuta nella sala “Giovan Battista Falcone” del Palazzo Sanseverino-Falcone e vi hanno preso parte Carmine Le Pera, segretario del circolo acrese del Pd; Pino Capalbo, capogruppo in consiglio comunale e consigliere provinciale; Mimmo Bevacqua, consigliere regionale; Nicodemo Oliverio, deputato e membro della Commissione Agricoltura della Camera; Stefania Covello, deputato e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico; ed Ettore Rosato, vicecapogruppo della Camera dei Deputati.
Non si è trattato della ennesima declinazione di piagnistei sulle macerie trovate alla Regione e al Governo. Il Pd sa di avere un’occasione per cambiare radicalmente la realtà e prova a giocarsi le sue carte.
In apertura, Le Pera e Capalbo hanno inevitabilmente incastonato in un discorso di ben più ampio respiro anche le tematiche locali, quali l’ospedale e la viabilità.
Bevacqua non ha nascosto le grandi difficoltà nel governo della Regione, ma è anche stato un buon dispensatore di ottimismo.
Oliverio, e non poteva essere altrimenti, si è prevalentemente soffermato sulle grandi potenzialità, ampiamente sottoutilizzate, del comparto agricolo regionale, con inevitabile riferimento a Expo 2015, appena inaugurata.
Stefania Covello ha invece parlato, anche qui con cognizione di causa, della spesa dei fondi comunitari. In particolare, degli undici obiettivi a tema e della necessità che la Calabria concentri i suoi sforzi lungo tre direttrici: turismo, beni culturali e agricoltura. A tal riguardo, ha anche ricordato l’imminente avvio della formazione degli amministratori per ottimizzare al meglio le possibilità di intercettare i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea.
Ha chiuso la manifestazione l’On. Ettore Rosato. Il vicecapogruppo del Pd alla Camera dei Deputati ha utilizzato una metafora assaiefficace per far comprendere la necessità di un profondo ripensamento in molti settori della politica italiana, affermando “che non è più tempo di lavorare con il cacciavite, ma bisogna adoperare la sega elettrica”. Non sono mancate le bacchettate alla classe dirigente calabrese quando ha ricordato che “è solo la politica a fare la differenza, ad esempio in agricoltura, tra un modello che funziona, come quello emiliano, e uno che non riesce a far emergere tutte le potenzialità di un territorio, come quello calabrese”.
Rosato si è poi soffermato sulle riforme che nei diversi settori sta cercando di attuare il governo Renzi..
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 03-05-2015.