Acri-Bocciatura definitiva del predissesto. L’ottimismo di Tenuta.
La Corte dei Conti, sezione regionale di controllo, con sentenza n. 65/2016, ha pubblicato le proprie considerazioni conclusive sul piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Acri. Lo ha fatto dopo che lo stesso ente aveva presentato alla Magistratura contabile regionale le proprie controdeduzioni. La Corte dei Conti è impietosa e scrive che “il Comune di Acri ha prodotto un Piano che, oltre a non essere supportato da idonea documentazione, appare viziato da errate contabilizzazioni dell’anticipazione di liquidità concessa dalla Cassa DD.PP. e del fondo di rotazione; inoltre la non corretta quantificazione del maggior disavanzo da riaccertamento straordinario dei residui, contribuisce ad alterare la rappresentazione e la quantificazione della massa passiva. Il Piano non pare oltretutto approntare mezzi adeguati per il risanamento dell’Ente”.
La notizia non smuove l’ottimismo del sindaco Nicola Tenuta, per il quale “il Piano reggerà alla valutazione delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti di Roma, presso cui presenteremo ricorso nei prossimi giorni. Siamo convinti della bontà del nostro lavoro e che questo Piano presenti ampie garanzie di risanamento finanziario del Comune. Stiamo valutando – ha aggiunto il primo cittadino – con l’Avv. Gaetano Callipo, al quale abbiamo conferito l’incarico, se sia opportuna qualche lieve modifica, che la legge ci consente di fare entro il 30 settembre. Se sarà così, si tratterà solo di aggiustamenti, che non modificheranno la natura dell’impianto di quanto già presentato alla Corte dei Conti regionale”.
Il Comune ha elaborato il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale con la consulenza della fondazione Trasparenza. Il Comune di Acri era stato costretto a dichiarare il dissesto nel dicembre del 2013, ma aveva fatto ricorso alle Sezioni Riunite della Corte dei Conti di Roma, che nella primavera del 2014 l’accolsero.
Il piano di riequilibrio finanziario pluriennale fu approvato nel luglio di quell’anno, al termine di una lunghissima seduta del consiglio comunale, durante la quale l’assemblea civica riconobbe anche i debiti fuori bilancio.
L’ennesima pronuncia della Corte dei Conti regionale era in qualche misura prevedibile e, da questo punto di vista, modifica poco in riferimento all’obiettivo del ricorso alle Sezioni Riunite di Roma. Tuttavia, la sentenza ridà fiato all’opposizione, finora in una fase di critico attendismo.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 22-09-2016 Piero Cirino