Acri-Caffè Letterario, parla Silvio Vigliaturo
Nella polemica estiva sul Caffè Letterario finora era mancata la voce di uno dei protagonisti, il Maestro Silvio Vigliaturo. Nel suo ultimo intervento, anche l’assessore comunale alla Cultura, Salvatore Ferraro, si chiedeva come mai Vigliaturo finora non fosse intervenuto, dicendo la sua verità sulla vicenda.
Con una nota firmata a quattro mani, con la compagna Paola Gambino, legale rappresentante della società Oesum Digital Exhibition, società che ha vinto il bando della discordia, con il suo consueto stile, Silvio Vigliaturo risponde a quanti lo hanno chiamato in causa, ma senza concedere nulla alle polemiche.
Ricostruendo la vicenda del bando, Vigliaturo e la Gambino ricordano i “133 Beni candidabili come nodo della costituenda “Rete delle Eccellenze dei Beni Culturali regionali”, per i quali altrettanti amministratori di enti e/o Comuni aderenti hanno firmato concordato con la Regione Calabria, nel 2014. 122 i partecipanti al Bando, tra Associazioni Culturali, Aziende costituite e costituende.
A noi – è ancora scritto nella nota -, il solo compito di lavorare per il Maca, con serenità e correttezza, come sempre. Alla “telenovela” società fantasma e quant’altro ha risposto, con precisione e dettagliatamente l’assessore alla Cultura, Dott. Salvatore Ferraro, che, con volontà, ha documentato la reale situazione dei fatti, avallata dalla Regione Calabria. Tempo perso, sarebbero ulteriori commenti a insinuazioni sterili e ad un processo costruito e basato su una autotesi.
Un occhio di riguardo – concludono Silvio Vigliaturo e Paola Gambino -, invece, a parole scritte, offensive e diffamatorie, per le quali gli autori potrebbero doverne rispondere nelle opportune sedi”.
L’intera vicenda è stata costruita su un errore, quello del Comune, che nel contratto aveva indebitamente inserito il Caffè Letterario, in realtà estraneo al bando. La relativa delibera di giunta è stata annullata e il contratto cancellato. Nelle prossime settimane dovrà occuparsene anche il consiglio comunale, il cui pronunciamento si rende necessario.
Sarebbe bastato ritirare quella delibera per mettere la sordina alle polemiche, ma c’è stato chi ha voluto prendere la questione a pretesto per indirizzare accuse, che spesso sanno di stantio, sul Maca(Museo Arte Contemporanea Acri), di cui Silvio Vigliaturo è direttore artistico, e sull’utilizzo degli spazi nel Palazzo Sanseverino-Falcone, all’interno del quale il museo ha la sua sede.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 06-09-2015.