ACRI: Commercio Abusivo di Pesce, è Allarme
Le dimensioni del commercio ambulante abusivo ad Acri stanno raggiungendo livelli di guardia, al punto da costringere le autorità preposte a intensificare controlli e sanzioni.
A preoccupare, come dimostrano anche le cronache degli ultimi giorni, è soprattutto il settore alimentare.
Che in momenti di crisi si cerchi di risparmiare fino all’osso, ci sta. Ma quando sull’altare del risparmio viene sacrificata la salute, propria e quella altrui,il discorso cambia.
Esemplare il caso di una denuncia a piede libero per due commercianti ambulanti abusivi di prodotti ittici, con relativo sequestro della merce, avvenuti nei giorni scorsi.
Sono stati i Carabinieri a “pescare” i due. I militari hanno poi sollecitato l’intervento del Dott. Paolo Pancaro, dell’ufficio igiene degli alimenti di origine animale del distretto sanitario acrese dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza.
I due sono stati trovati con “un mezzo inidoneo, senza alcuna autorizzazione o registrazione di vendita e/o trasporto e senza bolla di accompagnamento, con prodotti conservati in cattive condizioni igienico – sanitarie, senza alcun sistema di refrigerazione”.
Il Dott. Pancaro poi negli sgombri pronti per la vendita ha accertato la presenza di Anakis simplex, un parassita pericolosissimo per la salute pubblica.
Le autorità assicurano che acquistando pesce o carne negli esercizi commerciali in regola non esistono pericoli per chi li consuma.
Negli ultimi mesi, infatti, soprattutto macellerie e pescherie sono state oggetto di numerosi e periodici controlli sulla qualità dei prodotti e, almeno finora, non sono state ravvisate irregolarità gravi.
Il pesce che viene venduto nelle pescherie acresi inoltre è sottoposto a un doppio controllo: quello dei medici al mercato ittico e quello dei colleghi nei punti vendita in cui può essere acquistato per il consumo a tavola.
Nei mesi scorsi era stato il presidente della Confcommercio, Vincenzo Toscano, a lanciare l’allarme e a sollecitare le autorità preposte a controlli più stringenti.
Il commercio abusivo non ha solo ricadute sulla salute pubblica, ma anche sull’economia, mettendo chi è in regola in una condizione di svantaggio rispetto a chi le regole non le rispetta.
Una soluzione efficace, per aggredire il problema, tuttavia non può prescindere da un doppio binario, che preveda sì la deterrenza, ma anche la responsabilità di comportamenti individuali potenzialmente nocivi.
Il genitore che serve a tavola pesce avariato, infatti, non è meno colpevole di chi gliel’ha venduto.
fonte: Il Quotidiano delle Calabria