Acri-Comune, basta penalizzazioni dell’ospedale
Arrivano notizie assai poco confortanti sul futuro dell’ospedale di Acri.
Non hanno ancora il crisma dell’ufficialità, ma tanto basta ad accendere un campanello d’allarme nell’amministrazione comunale, che, in una nota, informa di aver chiesto un incontro urgente al commissario Scura “per sottoporre alla sua attenzione e discutere la nostra bozza di un piano di riorganizzazione dell’ospedale di Acri”.
Scura, “nei precedenti incontri, aveva offerto la propria disponibilità a procedere ad un potenziamento della nostra struttura ospedaliera, riconoscendo le peculiarità del nostro territorio prevalentemente montano e con infrastrutture di comunicazione molto disagiate che condannano la nostra comunità ad una forma di isolamento che rende difficili se non impossibili alcuni interventi sanitari”.
Nella bozza “si auspica di poter risalire a ritroso le tappe che hanno portato al depotenziamento ingiustificato e mortificante del nostro ospedale negli ultimi anni, recuperando i reparti perduti e quelli ridimensionati, per ridare a esso la sufficiente autonomia che permetta di assicurare ai cittadini di Acri e dei Comuni viciniori la tranquillità e la tutela dei diritti costituzionali a essi riconosciuti, con una tipologia di ospedale autonomo che consenta l’osservanza dei Lea, la tempistica dell’emergenza, la fruizione di servizi efficienti ed efficaci, pur mantenendo il principio di economicità”.
L’amministrazione comunale, inoltre, ha chiesto un incontro urgente al commissario provinciale dell’Asp Cosenza Gianfranco Filippelli, “che, secondo notizie trapelate, avrebbe assunto decisioni e deliberato atti ulteriormente demolitivi per l’ospedale di Acri e per il Poliambulatorio. Anche al Commissario provinciale porteremo una richiesta di revisione dei suoi atti aziendali alla luce delle esigenze del nostro comprensorio”.
Infine, “confidiamo in una sollecita risposta di entrambi i commissari, perché qualora si proseguisse nell’attuale atteggiamento dilatorio, ci vedremmo costretti a tutelare le ragioni dell’intera popolazione acrese e dei Comuni limitrofi anche con azioni eclatanti, più volte sollecitate pure dai comitati spontanei sorti a tutela del diritto alla salute dei cittadini acresi”.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 27-07-2015.