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Acri-Comune, non è possibile abbattere dell’80% la Tari

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Sulla manifestazione di oggi è intervenuta, con una nota,anche l’amministrazione comunale.
“Per uscire dal dissesto finanziario – vi si legge – , intimato dalla Corte dei Conti, che ne ha attribuito la causa alla sciagurata giunta Trematerra, questa amministrazione ha pagato i debiti pregressi ed è stata costretta ad aumentare tariffe e tributi comunali.
Risulta paradossale che il legittimo malcontento dei cittadini per l’aumento delle tasse, data anche la situazione di crisi generale, venga oggi cavalcato e strumentalizzato irresponsabilmente proprio da chi, come l’Udc, ne è stato l’artefice.
Per non parlare del comportamento del Pd, che oggi dice di voler scendere in piazza con i cittadini, quando fino a ieri è stato complice silenzioso dei disastri della giunta Trematerra”.
Sulla Tari, “è utile ricordare che l’emergenza rifiuti, con i conseguenti gravi disagi registrati in alcuni periodi del 2014, è stata causata dalla chiusura delle discariche regionali e ha visto coinvolti tutti i Comuni della Calabria. L’aumento della Tari, determinato dalla politica di austerità del Governo Monti, si è registrato in tutti i Comuni calabresi, anche in quelli che non hanno problemi di dissesto, e in alcuni di essi il caro bollette è stato più pesante che ad Acri.
In nessun Comune della Calabria è stata fatta formale richiesta al sindaco, da parte di gruppi di cittadini o partiti politici, di una riduzione dell’80% della Tari, perché mancano i presupposti legislativi.
La polemica, innescata da pochi soliti noti, circa le comunicazioni dell’Asp, che avrebbero certificato il danno alla salute dei cittadini e all’ambiente, è stata confutata dall’Azienda stessa che, con un comunicato di un suo dirigente, ha scritto chiaramente che “quelle comunicazioni non certificavano un danno alla salute e all’ambiente, in quanto il compito di rilevare e certificare il pericolo per la salute spetta all’Arpacal, che, nel caso di Acri, non lo ha né rilevato né certificato”.
In seguito ai solleciti dell’Asp, mai negati dal sindaco Tenuta, che segnalavano la presenza di cumuli di rifiuti sul territorio, l’amministrazione ha immediatamente adottato provvedimenti atti ad attenuare l’emergenza, causata dalla serrata delle discariche regionali, con l’utilizzo, autorizzato dall’Asp e dall’Arpacal, dell’isola ecologica quale sito di stoccaggio provvisorio.
Inoltre l’amministrazione Tenuta, pagando 1 milione 700 mila euro di tributi regionali, mai versati dal 2010 dalla morosa giunta Trematerra, e avviando la raccolta differenziata, si è messa in regola con la legislazione vigente, e sicuramente nell’anno 2015 potrà drasticamente abbassare le tariffe della tassa sui rifiuti.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 19-02-2015.


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