Acri-Consiglio comunale aperto sull’ospedale
Erano anni che ad Acri non si teneva un consiglio comunale aperto. L’ultimo era stato fatto nel 2011, all’epoca in cui sindaco era il Sen. Gino Trematerra. La consuetudine è stata ripristinata ieri pomeriggio, con una discussione a più voci sulle prospettive dell’ospedale cittadino “Beato Angelo”, cioè lo stesso tema trattato nella precedente circostanza. La richiesta di un consiglio comunale aperto l’eveva inoltrata al presidente delle assise Mario Fusaro nello scorso mese di luglio il consigliere di opposizione Mario Bonacci.
Una prima convocazione era stata fatta per il 23 agosto, poi seduta rinviata per l’indisponibilità di alcuni degli ospiti che erano stati invitati. Nelle more di queste due convocazioni è stato approvato l’atto aziendale, che cancella definitivamente lo Spoke con Castrovillari e inserisce Acri nell’orbita di quello di Rossano-Corigliano, come ospedale di area disagiata.
Ieri per l’occasione hanno raggiunto il centro presilano, tra gli altri, Raffaele Mauro, Direttore Generale dell’Azienda sanitaria Provinciale, e Franco Pacenza, delegato del presidente Mario Oliverio, per le questioni sanitarie alla Regione Calabria.
Mario Bonacci ieri si è reso portavoce di una richiesta sottoscritta anche da numerosi cittadini di rivedere questa scelta e di riferire il nosocomio acrese all’Hub di Cosenza, piuttosto che allo Spoke Rossano-Corigliano. Ha poi chiesto provocatoriamente se vi sian le risorse economiche per mettere in pratica quanto previsto dall’atto aziendale.
Mauro ha definito l’ospedale di Acri un “contenitore” che verrà riempito a breve, impegnandosi a dotare la struttura di tutto quanto è previsto nel documento. Si è quindi soffermato sulla necessità di riorganizzare al meglio la medicina territoriale.
Taglio decisamente politico invece per l’intervento di Franco Pacenza, che ha prevalentemente messo in evidenza le difficoltà della politica di agire in un regime di commissariamento. Il sindaco Pino Capalbo, dopo aver polemizzato con Bonacci sulla presunta pretestuosi della richiesta di un consiglio comunale aperto sul tema, si è detto pronto a scendere in piazza qualora i contenuti dell’atto aziendale non venissero messi in atto.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 05-09-2017 Piero Cirino