Acri-Cucine dell’Alberghiero al Liceo Classico, scatta la protesta
Le cucine dell’Alberghiero, ancora imballate e in attesa di una sistemazione, il prossimo anno potrebbero trovare posto nei locali del Liceo Classico. Tanto basta, ventilata solo come ipotesi, a mandare su tutte le furie docenti e ragazzi del Liceo “Vincenzo Julia”.
E’ venuto fuori nel corso dell’incontro promosso dal meetup “Acri in movimento”, tenutosi nel Palazzo Sanseverino-Falcone, venerdì sera. E’ stato l’ing. Claudio Carravetta, responsabile del settore Edilizia Scolastica della provincia di Cosenza, a spiegare che per il momento verrà stipulata una convenzione con un ristorante locale e che per il prossimo anno si dovranno fare i conti anche con il numero degli iscritti.
C’era anche il sindaco Pino Capalbo, il quale ha chiaramente detto che le cucine non potranno essere montate nei locali in cui attualmente è ospitato l’Alberghiero, nella struttura in cui trovano posto anche Giudice di Pace e Inps. Nel corso del suo intervento si è innescata una polemica con l’ex vicesindaco Sergio Algieri, che dal pubblico è intervenuto, contestando la ricostruzione di alcuni passaggi fatta dal primo cittadino. L’incontro, al quale ha preso parte anche il Dirigente Scolastico dell’Ipsia, e quindi dell’Alberghiero, Giuseppe Lupinacci, è stato moderato da Cinzia Pancaro, del meetup “Acri in movimento”.
Non si è fatta attendere la reazione del coordinamento studenti – docenti del Liceo Classico.
“Un no duro e deciso – si legge in una nota – a ogni ipotesi di razionalizzazione degli spazi destinati all’edilizia scolastica a spese della sede del Liceo Classico. Insinuata, sussurrata, detta tra le righe, ma mai espressa a chiare lettere, forse per pudore e intima consapevolezza della scelleratezza dell’operazione, sembra questa la soluzione che si prospetta per garantire la crescita del neonato indirizzo Alberghiero dell’Istituto Professionale: sacrificare una scuola dalla nobile e indiscussa tradizione per garantire l’installazione dei laboratori professionalizzanti di cucina”.
L’Alberghiero “è sicuramente una scuola che arricchisce l’offerta culturale della nostra cittadina, che ha una spiccata vocazione gastronomica ed enologica, ma Acri è stata e continua ad essere anche “culla di Santi, di martiri e poeti”, per citare un famoso verso dell’illustre intellettuale a cui il locale Liceo Classico è intitolato. Un Liceo Classico che ha alle spalle un cinquantennio di prestigiosa storia e che è stato fucina di intellettuali di grande calibro e dei tanti professionisti che oggi occupano posizioni di rilievo nella nostra comunità, non ultimi il sindaco in carica, avvocato Pino Capalbo, e lo stesso Dirigente dell’ I.I.S Crea, Giuseppe Lupinacci. Ecco – prosegue la nota -, mortificare e sacrificare un indirizzo, quello Classico, in lenta ma inesorabile ripresa, per fare spazio ad altri rispettabilissimi indirizzi, è operazione che denota una inspiegabile miopia nelle politiche culturali a lungo termine. E che la dice lunga sul triste futuro che si prospetta per una città che uno dietro l’altro va perdendo importanti servizi e istituzioni”.
Una emarginazione, anche fisica, del Liceo rappresenta, per Acri, il colpo di grazia”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 18-11-2018 Piero Cirino