ACRI: Dissesto,si Attende la Decisione della Corte dei Conti
Ieri pomeriggio, in un clima irreale, il consiglio comunale si è riunito per approvare il bilancio di previsione. Irreale, perché approvandolo a fine anno sa tanto di consuntivo.
Irreale anche perché il sindaco Nicola Tenuta, che è pure assessore al Bilancio, parlando per circa due ore, ha chiesto alle opposizioni di votare una delle manovre più dure, di oltre tre milioni di euro, additando una parte di esse, quella che fa riferimento all’Udc, come quella maggiormente responsabile di una situazione finanziaria da dissesto.
Il sindaco si è appellato alle opposizioni, chiedendo loro di votare all’unanimità una delibera su cui difficilmente si poteva trovare la quadratura del cerchio.
La discussione sul bilancio è stata fatta precedere da una conferenza stampa in cui l’esecutivo aveva cercato di motivare un dissesto ormai inevitabile, al di là delle scaramucce in consiglio. Fare appello alle opposizioni, a questo punto, poteva apparire più una provocazione.
Le minoranze, infatti, hanno risposto picche. Il consiglio è finito a tarda ora, ma il dibattito ha fatto registrare un copione ampiamente prevedibile, con un bilancio votato dalla maggioranza e bocciato dalle opposizioni.
La manovra, spiegata in maniera articolata dal sindaco – assessore, serve a cercare di convincere la Corte dei Conti delle reali intenzioni virtuose dell’amministrazione comunale, con il chiaro obiettivo di evitare il dissesto.
Questa è stata fatta precedere dall’approvazione del regolamento sulla Tares, che, in qualche modo, faceva da apripista all’approvazione del bilancio.
Alla richiesta di convergenza da parte delle opposizioni, dura è stata la replica dell’ex sindaco facente funzioni Luigi Maiorano, che ha rispedito al mittente alcune accuse.
Maiorano ha addebitato a Tenuta alcune responsabilità pregresse: punti luce nelle periferie, spese legali che potevano essere evitate ed esternalizzazione del servizio di trasporto scolastico.
Maiorano inoltre ha anche sollevato dei dubbi sulle cartelle dell’acqua, perché non vi sarebbero le indicazioni sui metri cubi di consumo. Insomma, il clima tra maggioranza e opposizioni è tutt’altro che idilliaco.
A inizio di seduta, il consigliere Leonardo Molinari, che, per evitare l’incompatibilità con la carica di consigliere di amministrazione della Fincalabra, da questa si era dimesso, ha letto la comunicazione della Civit, cioè dell’autorità anticorruzione, secondo cui l’incompatibilità non c’era. E questo al consigliere ha provocato un danno.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano della Calabria” del 29-11-2013.