Acri-Domani l’inaugurazione dell’oasi canina
Domani mattina, alle ore 11:00, si terrà l’inaugurazione dell’oasi canina “Zanna bianca”, la soluzione trovata dall’amministrazione comunale per debellare il randagismo, che tanta inquietudine ha determinato tra i cittadini. E’ ubicata a Gallice, a cinque chilometri dal centro cittadino, e può ospitare un massimo di 150 cani.
Comprende, tra l’altro, box con tettoie e strutture con tutti i servizi per i gestori. L’oasi sarà anche dotata di illuminazione e di un ambulatorio veterinario.
“Il rifugio – si legge in una nota dell’assessorato comunale all’Igiene – è a norma e rispecchia appieno le direttive del Decreto numero 32 del 2015. Si tratta di una struttura attesa da cittadini e animalisti, siamo orgogliosi e soddisfatti per aver raggiunto questo importante obiettivo attraverso il quale, ci auguriamo, sia debellato o quanto meno ridimensionato il fenomeno del randagismo che tanti disagi sta creando”.
L’amministrazione comunale ha sottoscritto una convenzione con l’associazione “Qua la zampa”, che avrà il compito di gestire la struttura. E’ stata autorizzata la presenza di 150 animali e attualmente se ne contano una trentina, la cattura è a carico dell’Asp, “ma è dovere anche dei cittadini prendere i necessari provvedimenti per tenere sotto controllo la natalità dei cani, per esempio tramite la sterilizzazione”. Per l’amministrazione comunale, “la presenza dell’oasi rifugio non è soltanto un’opera di grande civiltà e di attenzione nei confronti degli animali e dell’igiene ambientale, ma possiede anche una notevole valenza economica, visto che il Comune era costretto a spendere cifre onerose per il mantenimento dei cani randagi presso altre strutture. Ci preme anche ringraziare – conclude la nota – le scuole primarie e di primo grado che hanno partecipato al concorso, accolto con entusiasmo e passione, per individuare il nome da dare all’oasi”. Alla cerimonia di domani saranno presenti amministratori, associazioni, autorità civili, militari e religiose e dirigenti Asp.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 30-10-2016 Piero Cirino