ACRI: Elezioni, Cristofaro e Tenuta al Ballottaggio
Giuseppe Cristofaro(5332 voti, 38,48%) e Nicola Tenuta(5079 voti, 36,65%) vanno al ballottaggio, Luigi Maiorano(3447 voti, 24,87%) raccoglie la delusione del centro – destra acrese.
Cristofaro e Tenuta sono separati da 253 voti e tra due settimane, al turno di ballottaggio, si contenderanno la poltrona di primo cittadino.
Il primo turno delle Comunali di Acri trasmette una fotografia che si presta a diverse analisi.
Innanzitutto il dato rilevante di Nicola Tenuta, appoggiato da quattro liste civiche che ottiene 2163 voti in più della coalizione che lo sosteneva.
Il voto disgiunto lo ha premiato, così come ha fortemente penalizzato il centro – destra.
Luigi Maiorano, sindaco facente funzioni uscente, raccoglie 1173 preferenze in meno rispetto alle liste che lo hanno candidato.
Cristofaro e Tenuta hanno già annunciato che non faranno apparentamenti al turno di ballottaggio e che si rivolgeranno direttamente agli elettori del centro – destra.
Uno dei dati più significativi di questo primo turno delle Comunali è senz’altro il voto della coalizione che ha governato il Comune negli ultimi tre anni e che aveva vinto e convinto con Gino Trematerra nel 2010.
Le liste hanno messo insieme 4620 voti, ottenendo tutto sommato un buon risultato. E questo farebbe pensare a una scelta infelice del candidato a sindaco.
In realtà il centro – destra paga tre anni di governo cittadino evidentemente non in linea con le attese di una città che gli aveva accordato solo tre anni fa una significativa fiducia alle urne.
Un segnale forte era già arrivato alle Politiche di fine febbraio, quando era arrivata una sonora sconfitta, soprattutto per un Udc che schierava al primo posto al Senato un candidato locale forte, come l’assessore regionale Gino Trematerra.
Motivi di riflessione anche nel centrosinistra, in cui Giuseppe Cristofaro, che pure è in vantaggio su Tenuta, ha comunque ottenuto 554 voti in meno rispetto alle liste che lo appoggiavano.
Anche qui il voto disgiunto ha penalizzato il candidato a sindaco, che sperava di andare ben oltre il 40% e che si è fermato al 38,48%.
Luigi Maiorano ieri ha esternato la sua delusione, dicendosi sorpreso soprattutto della discrepanza tra le sue preferenze e quelle delle liste. In ogni caso, si è detto sereno rispetto al suo impegno e al lavoro svolto da sindaco facente funzioni.
Scintille, a urne calde, tra Cristofaro e Tenuta, che certo non se le sono mandate a dire.
Cristofaro ha accusato il suo antagonista di non essersi dissociato pubblicamente rispetto al contenuto di un volantino anonimo “realizzato dai professionisti del fango”.
Tenuta ha replicato dicendo di averlo fatto in apertura di campagna elettorale e che in ogni caso non accetta lezioni di etica da Cristofaro.
Queste prime schermaglie danno il senso e la misura di una campagna elettorale al calor bianco.
I due negli ultimi giorni di campagna elettorale avevano accentuato gli attacchi reciproci, come se avessero intuito il risultato che si è poi verificato ieri nelle urne.
Metabolizzati i dati, i due candidati e le liste che li sostengono dovranno approntare una strategia attraverso cui far passare i rispettivi messaggi all’elettorato.
Quel che è certo è che si tratterà di una battaglia all’ultima scheda elettorale, considerato l’equilibrio del primo turno.
A differenza di quanto accaduto nel resto d’Italia, ad Acri si è registrata una lieve flessione dei votanti, con una percentuale che si è attestata al 66,22%.
Questo significa che si sono recati alle urne 14114 elettori, 777 in meno rispetto a tre anni fa.
FONTE: IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA