ACRI-Fabbricatore confermato alla presidenza del consiglio comunale
Contro ogni previsione, Cosimo Fabbricatore è nuovamente presidente del consiglio comunale. Finora è riuscito nell’impresa da Guiness di schivare non solo le insidie di tre mozioni di sfiducia, sebbene tecnicamente la prima non lo fosse, ma nei fatti si, ma addirittura anche le sue stesse dimissioni.
Capire quello che è successo ieri in consiglio comunale e ricostruirlo politicamente è materia da lettino dell’analista. In sostanza, il consigliere di maggioranza Natale Bruno, a inizio agosto, con una nota al vetriolo, praticamente sfiducia il presidente del consiglio Cosimo Fabbricatore, la cui poltrona, come quella dell’intera amministrazione Tenuta, si regge su un solo voto, reo di avergli tolto la parola nella seduta delle assise municipali del 27 luglio scorso. A distanza di qualche giorno, un altro consigliere di maggioranza, Pietro Pettinato, chiede a Fabbricatore un passo indietro, per il bene della coalizione che sostiene il sindaco Nicola Tenuta.
Nei giorni scorsi, la maggioranza licenzia un documento in cui si ufficializzano le dimissioni di Fabbricatore e l’imminente elezione, al suo posto, di un più giovane consigliere. Tutto questo avviene sulle pagine dei giornali, quindi messo nero su bianco dalle rotative.
Ieri Cosimo Fabbricatore è stato confermato. Quale logica ci sia in tutto questo è difficile dire. Forse sfugge anche agli stessi protagonisti.
Tanto più se Natale Bruno a inizio seduta nella sostanza non si rimangia nulla, nel merito dell’episodio scatenante delle dimissioni, e Fabbricatore gli dice che non ha ancora capito quale sia la funzione di un consigliere comunale.
Il presidente uscente ed entrante, dal canto suo, aveva ribadito a chiare lettere che nessuna delle motivazioni addotte nei casi in cui gli è stato chiesto, dai banchi della maggioranza, di farsi da parte fossero per lui valide a dar soddisfazione a quelle richieste.
Alla fine Cosimo Fabbricatore è passato con un voto di sostanziale parità, con la candidata delle opposizioni, Maria Mascitti, per un passaggio del regolamento che in questi casi premia il più anziano. C’è stato un astenuto ed è facile pronosticare che sia stato Natale Bruno, evidentemente indotto a più miti consigli. La riunione è stata presieduta da Fabiana Fuscaldo.
Le minoranze hanno duramente attaccato la maggioranza per essere, per dirla con le parole di Pino Capalbo, del Partito Democratico, su “Scherzi a parte”. Tra gli scanni di quest’ultima c’è stato addirittura chi ha detto che la compagine di governo ne esce rafforzata. Sarebbe interessante capire come, considerata la discussione che ha accompagnato la rielezione di Fabbricatore e le argomentazioni addotte dai suoi compagni di ventura.
Che oggi la maggioranza si possa definire granitica sarebbe una bugia alla quale neanche i più strenui difensori di questa esperienza di governo credono. Molto più verosimile che la coalizione di governo sia riuscita nell’ardua impresa di tirare a campare, evitando di tirare le cuoia. Quella che ne emerge è invece la tempra politica di Cosimo Fabbricatore, che affonda i suoi natali nella prima Repubblica, quando quello che si diceva spesso significava l’esatto contrario.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 17-09-2016 Piero Cirino