ACRI: Ferraro, ecco cosa fa il Comune per il randagismo
ACRI – Nei giorni scorsi, il Movimento 5 Stelle ha incalzato l’amministrazione comunale sul randagismo, che a queste latitudini ha raggiunto proporzioni allarmanti. Ieri, in una nota, la replica dell’assessore Salvatore Ferraro.
“In pochi mesi – spiega l’assessore all’Ambiente -, la nostra amministrazione ha studiato e adottato una serie di iniziative per risolvere definitivamente la gravissima emergenza rappresentata dal randagismo. In questo, come in altri ambiti, quando si tratta di problemi che riguardano la salute e la sicurezza dei cittadini, un ruolo fondamentale spetta alla prevenzione”.
Le passate amministrazioni, “invece, per far fronte a questo problema, si sono affidate esclusivamente a un canile privato convenzionato con l’Asl, la ditta Cinosport, che si è occupata soltanto del mantenimento e della custodia dei cani randagi catturati nel nostro Comune”.
Lo scorso 6 febbraio, “la ditta Cinosport comunicava all’amministrazione in carica la sospensione del servizio, a causa del mancato pagamento delle spettanze.
Le iniziative studiate e messe in campo dalla nostra amministrazione sono basate soprattutto sulla prevenzione.
Abbiamo preparato – spiega ancora l’assessore Ferraro – il regolamento comunale per la tutela degli animali e per la prevenzione del randagismo, strumento concreto ed efficace per affrontare e risolvere seriamente e definitivamente il problema”.
Il regolamento “contempla tutte le norme volte al benessere degli animali e dà tutte le informazioni riguardo ai trattamenti sanitari a cui i cani possono essere sottoposti”.
Inoltre “abbiamo preparato un progetto di educazione sanitaria nella scuola primaria. La scuola rappresenta nel nostro caso il luogo migliore per i temi da trattare sia perchè sede di formazione, sia perché attraverso gli studenti si possono raggiungere i nuclei familiari ed agire indirettamente su una fascia di popolazione più ampia”.
Stabilito il controllo della popolazione canina attraverso l’anagrafe, “si ridurrà il numero dei cani randagi, risultando questi, in parte, cani abbandonati”. L’assessore all’Ambiente sta mettendo a punto uno staff di collaboratori, fra cui un veterinario, che si occuperà dei cani randagi.
D’accordo con il servizio provinciale sul randagismo, “che fornisce il personale per la cattura e le strutture per le conseguenti procedure sanitarie, il cane verrà riammesso sul territorio”.
La custodia in canile “è costata finora al Comune circa 600.000 euro. Se si fosse percorsa la strada della prevenzione e della sterilizzazione, avremmo potuto risolvere definitivamente il problema, e risparmiare almeno 500.000 euro. Riteniamo di aver imboccato la strada giusta, che è anche la più economica, per poter risolvere una volta per tutte il problema randagismo”.
Da “Il Quotidiano della Calabria” del 22-10-2013.