Acri-Ferraro, le ragioni del sit-in meritano un approfondimento
Continua a suscitare reazioni il sit-in di protesta promosso martedì scorso da un gruppo di cittadini.
Ieri è intervenuto il vicesindaco Salvatore Ferraro, per il quale “la forma di protesta messa in atto da un gruppo di cittadini, merita un approfondimento.”
“Evito di entrare nel merito delle problematiche di cui il gruppo di persone autoconvocatesi avrebbero voluto discorrere con l’amministrazione – scrive Ferraro in una nota -, peraltro non invitata, ma mi limito a mettere in evidenza le affermazioni mendaci riportate anche su alcuni siti”.
Per Ferraro, “nessun assessore è stato contattato dal gruppo, né tantomeno il sottoscritto a cui è destinato chiaramente il riferimento. Sono stato chiamato da un dipendente del museo Maca, che, con toni allarmati, mi annunciava che alcune persone avevano occupato il Museo e che avevano manifestato l’intenzione di restare oltre l’orario di chiusura. Nonostante ciò – prosegue il vicesindaco -, nessuno, il sottoscritto per primo, ha interpellato i Carabinieri, come può risultare facilmente verificabile chiedendo ai Carabinieri stessi, piuttosto ho inteso interpellare il Comandante della Polizia Municipale, responsabile del settore, perché andasse a verificare lo stato delle cose. Non potevo recarmi personalmente, benché non invitato, solo perché occupato nella mia attività professionale, dopo aver trascorso la mattinata a Catanzaro, sede della Regione, ove è stato dibattuto il grave problema dell’amianto presente sul nostro territorio. Non ho mai temuto il confronto con chicchessia su qualsivoglia argomento né ho paura – aggiunge Ferraro -, come qualcuno scrive sulla propria social page. Lo dimostrano i temi spinosi che denuncio da anni, quali la devastazione selvaggia e criminale dei nostri boschi o l’alta incidenza delle malattie tumorali causata dall’avvelenamento del suolo e delle acque, temi che nessun giornalista o redattore o blogger ha mai avuto il coraggio di affrontare. Non posso che compiacermi, infine, che cittadini, finalmente sotto questa amministrazione, si siano svegliati dal torpore decennale che non ha permesso loro di manifestare il disappunto contro una gestione poco condivisa, soprattutto nel nefasto triennio del Sacco di Acri, quando la nostra città veniva espropriata, senza clamore, dei beni e dei servizi pubblici”.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” dell’11-03-2016.