Acri-Fondazione Padula, Scafoglio chiede incontro con Trumper
Il professor Domenico Scafoglio, ordinario di Antropologia culturale all’Università di Salerno e membro del comitato scientifico della fondazione Padula, a margine di una iniziativa sul suo ultimo libro “Vincenzo Padula, storia di una negazione e di una riscoperta”, in una conversazione con la giornalista Giulia Zanfino, ritorna sulle polemiche relative al mancato prosieguo della collaborazione della fondazione con John Trumper.
Il celebre glottologo aveva infatti pubblicato nel 2001, con la fondazione, la prima parte del Vocabolario calabro di Vincenzo Padula, dalla lettera A alle E, ma tutto si era fermato lì. Il secondo volume, dalla F alla O, è stato pubblicato, ma non con l’ente culturale.
Ora Scafoglio chiede al presidente della fondazione Padula, Giuseppe Cristofaro, di “invitare Trumper, che si sente una vittima, e i responsabili che lo hanno vittimizzato”.
In riferimento alla decisione di non proseguire con Trumper, “io ho dato il mio parere, si sono associati altri coraggiosamente. Io ho detto che questa decisione era discutibile e andava rivista”. Poi, “ho stima di John Trumper, è un fonologo dei più apprezzati, che ha rapporti con Oxford”. Infine Scafoglio ricorda che “il primo affidamento era a me e a Lombardi Satriani”.
Dal verbale della seduta del comitato scientifico della fondazione, del novembre 2016, si legge che “su proposta di Scafoglio e Satriani, si conviene all’unanimità di ritenere non congruente il vocabolario di Padula, curato dal prof. Trumper, con il piano editoriale della fondazione e i suoi obiettivi, per cui si ritiene che la fondazione interrompa la pubblicazione dei successivi volumi”. In quella circostanza, per motivi di opportunità finanziaria, venne anche deciso di non proseguire con la casa editrice Laterza.
Nello scorso mese di aprile, anche Luigi Maria Lombardi Satriani, altro componente del comitato scientifico della fondazione Padula, in un incontro con i giornalisti, si sintonizzò sulla stessa lunghezza d’onda, ricordando che “già nel 2001, anno di pubblicazione del primo volume, dalla lettera A alla E, il comitato scientifico sollevò dubbi sulla qualità dell’opera”.
Inoltre, “conosco da decenni Trumper, sin da quando occupavo il ruolo di preside della facoltà di Lettere dell’Unical, una persona ed un ricercatore preparato, ma i volumi da lui curati non sono congruenti con il Padula e con il piano editoriale dell’Opera Omnia. Trumper, infatti, non fa altro che ispirarsi al letterato acrese dal quale prende spunto per trattare nuovi vocaboli totalmente estranei agli scritti del Padula stesso”. Da qui la decisione di “considerare l’opera di Trumper non in linea con il piano editoriale della fondazione”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 30-08-2018 Piero Cirino