ACRI: Fuscaldo, Basta con un PD con il Pensiero Monocratico
L’ultimo consiglio comunale ha registrato la spaccatura interna al Pd. Fabiana Fuscaldo ha votato a favore del riconoscimento dei debiti fuori bilancio e del predisse sto, Pino Capalbo e Maria Mascitti si sono prima astenuti e sono poi usciti dall’aula.
Per questa sera è in programma un direttivo straordinario del partito, che potrebbe concludersi con la sua espulsione.
In una nota, la Fuscaldo, dopo aver spiegato i motivi di gesti che in consiglio sono stati determinati dalla tensione del momento, ha ricordato che in quella occasione “bisognava optare tra l’adesione a un decreto salva Acri e la deriva del dissesto. Di fronte a questo bivio, la sottoscritta ha visto come imperativo morale il voto favorevole al decreto salva Acri, che non poteva prescindere dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio.
Il voto favorevole – ha scritto Fabiana Fuscaldo – era , inoltre, logica conseguenza del ricorso avverso il dissesto che il Pd stesso ha autonomamente presentato. Ricorrere avverso il dissesto e non votare un piano che tenta di evitare lo stesso sarebbe stato come trovarsi in mezzo all’oceano in una zattera, invocare aiuto a una nave e sparare contro la scialuppa che da questa viene inviata”.
Il voto favorevole “implica l’assunzione di responsabilità in proprio dei consiglieri: la sottoscritta è conscia di ciò che rischia, compreso il fatto di mettere a repentaglio tutti i propri averi per rispondere di questa scelta. Di fronte a questa assunzione di responsabilità, c’è stato chi, comprensibilmente, si è tirato indietro e, in nome di un’umana paura, ha condotto tutto un partito su una linea suicida. E’ appena il caso di sottolineare che, chi non si è assunto quella responsabilità, è presente in Consiglio da ben tre consiliature, mentre la sottoscritta e altri componenti del consiglio sono neofiti che non hanno alcun rapporto con ciò che è successo negli ultimi vent’anni.
Sul piano personale comprendo la paura. Faccio, invece, molta fatica a comprenderla da parte di politici navigati che hanno ambito e ambiscono a rappresentare la città ai massimi livelli”.
Il Pd di Acri, “nella sua autonomia, faccia le proprie valutazioni e rifletta su ciò che è successo. Per quanto mi riguarda, non ho intenzione di continuare un rapporto che è sempre più sbilanciato e viziato dal pensiero monocratico, da anteporre persino agli interessi generali della città”.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 28-07-2014.