Acri-Gattabria, sul benzene ignorata una mia denuncia del 2009
L’allarme benzene, lanciato nelle scorse settimane dall’assessore comunale all’Ambiente, Salvatore Ferraro, non è passato inosservato.
Al contrario, ha determinato ulteriore inquietudine tra i cittadini circa il livello di inquinamento dell’aria e dall’ambiente in generale.
A dar voce a questo stato d’animo nei giorni scorsi è stato Mario Gattabria, storico esponente della destra acrese ed ex portavoce cittadino della Fiamma Tricolore.
Gattabria ha scritto all’Arpacal (Agenzia Regionale Protezione Ambiente Calabria) per ricordare una sua denuncia, fatta nel 2009, inoltrata alla Procura della Repubblica di Cosenza, con riferimento particolare al Procuratore Dario Granieri e rimasta senza risposte e senza seguito.
La denuncia fu consegnata alla locale stazione dei Carabinieri il 23 settembre di quell’anno ed era indirizzata anche all’allora Ministro di Grazia e Giustizia, Angelino Alfano.
Partendo dall’inquietante aumento dei casi di tumore, circoscritti a una ben delimitata area del territorio comunale, Gattabria chiedeva alle autorità destinatarie dell’esposto denuncia di indagare nel sottosuolo acrese per verificare l’eventuale interramento di sostanze tossiche o in grado di nuocere così gravemente sulla salute dei cittadini.
Oggi Gattabria scrive all’Arpacal che “quella denuncia è stata letteralmente dimenticata, mentre i nostri giovani continuano ad ammalarsi di tumore”. Si rivolge all’Arpacal “affinché questo ente possa raccogliere l’allarme”.
Per Gattabria, “dal 1996 qualcosa ad Acri è cambiato, pur non essendovi fabbriche o altri insediamenti in grado di provocare inquinamento industriale”.
Nel frattempo “sono stati fatti studi sull’elettricità, sui ripetitori telefonici e altro, ma non è emerso nulla”. Quindi l’invito “a effettuare, così come avvenuto a Cassano all’Jonio, piccoli sondaggi in grado di dimostrare l’auspicata assenze di sostanze tossiche nel terreno”.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 14-03-2015.