Acri-Giovedì consiglio comunale. La presidenza di Fusaro al capolinea
Approdano in consiglio comunale gli effetti del rimpasto di giunta delle scorse settimane. E in consiglio arrivano anche le tossine che l’operazione si è portata dietro.
Il presidente Mario Fusaro ha convocato l’assemblea civica per giovedì pomeriggio, nella sala consiliare del Palazzo Sanseverino-Falcone, per le ore 15:00.
Quattro i punti all’ordine del giorno: surroga del consigliere Fusaro Salvatore per intervenuta incompatibilità ai sensi dell’art. 64 del d.lgs. n.267/2000 ed ai sensi dell’art.48 dello statuto comunale, nominato assessore, e successiva convalida del consigliere Cavallotti Luigi; art.11 regolamento consiliare modifica commissioni consiliari permanenti alla luce della surroga del consigliere Fusaro Salvatore per intervenuta incompatibilità; delibera di consiglio comunale n.6 del 13-7-2017 avente ad oggetto: “costituzione dei gruppi consiliari e designazione dei rispettivi capigruppo” – designazione sostituto capogruppo lista “Movimento Acri Democratica”; nomina collegio revisori dei conti per il triennio dal 16-10-2018 al 16-10-2021.
Quella di giovedì potrebbe essere l’ultima seduta della presidenza di Mario Fusaro. In seguito al rimpasto, infatti, Sinistra Italiana si è chiamata fuori dalla maggioranza e Mario Fusaro, almeno per il momento, è l’unico rappresentante di questo partito in consiglio comunale.
Fusaro ha preso le distanze dai toni con cui Sinistra Italiana ha stigmatizzato il rimpasto e l’operato del sindaco Pino Capalbo, accusato di esercizio solitario del potere, ma l’uscita del partito dalla maggioranza implica delle scelte non più procrastinabili. Quest’ultima operazione ha ulteriormente destabilizzato la coalizione che da più di un anno governa a Palazzo Gencarelli.
Se Sinistra Italiana non è più in maggioranza, Mario Fusaro dovrebbe rassegnare le dimissioni dalla presidenza del consiglio comunale oppure uscire dal partito. Nell’uno e nell’altro caso tuttavia difficilmente conserverà la carica.
Maurizio Feraudo, dall’opposizione, ha già sollevato un problema di legittimazione politica per il presidente, ancor prima che Sinistra Italiana uscisse dalla maggioranza. C’è da scommettere che in consiglio giovedì rincari la dose, con l’ulteriore carico degli altri consiglieri di minoranza. Almeno su questo fronte, la maggioranza potrebbe disinnescare l’arma in mano agli avversari procedendo a un avvicendamento alla presidenza, con altre grane che comunque si porterebbe dietro.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 09-10-2018 Piero Cirino