Acri-Giudice di pace, il Comune minaccia le vie legali contro un dipendente
L’amministrazione comunale dice la sua sul concorso interno per il distaccamento di un dipendente negli uffici del Giudice di Pace. Sulla vicenda, nei mesi scorsi, in seguito a un esposto di un altro dipendente, si era pronunciata l’Anac, l’Autorità Nazionale AntiCorruzione.
Ora l’amministrazione comunale, come riporta una nota, “non esclude di adire le vie giudiziarie contro uno dei dipendenti visto che l’intervento dell’Anac è stato causato da dichiarazioni non sussistenti da parte del concorrente”.
Il responsabile del settore Risorse Umane, in seguito a deliberazione del consiglio comunale del 12 marzo 2013, avviò una manifestazione di interesse, espletata il 07-05-2014, alla quale parteciparono tre dipendenti per ricoprire il posto, tra cui egli stesso. E sarà poi proprio lui a risultarne vincitore.
I titoli di studio richiesti erano “la laurea in Giurisprudenza, Economia e Commercio, Scienze Politiche o equipollenti”. A tal riguardo, l’Anac poi evidenzierà la violazione del dovere di astensione da parte del responsabile del settore Risorse umane ed una indebita restrizione dei requisiti di equipollenza richiesti per la categoria contrattuale D. Un dipendente partecipante alla selezione “indicava di essere in possesso della laurea in Servizi Sociali dallo stesso considerata equipollente a quella di Scienze Politiche, nonché dichiarava, nel ricorso gerarchico e nella segnalazione all’Anac, di avere maggiore anzianità di servizio, confondendo l’anzianità di servizio complessiva rispetto all’anzianità di servizio nella categoria contrattuale D”. Dopo pronuncia dell’Anac, il Segretario Generale procedeva ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti del Responsabile del settore Risorse Umane e ha assegnato il procedimento “ad altro titolare di posizione organizzativa per l’annullamento in autotutela della suddetta manifestazione di interesse” e ha avviato una “nuova procedura selettiva, alla quale il responsabile del settore Risorse Umane non partecipava”. Vi hanno preso parte due dipendenti comunali in possesso di lauree dichiarate equipollenti a Scienze Politiche ed “emergeva, da certificazione richiesta alle Università presso le quali risultava conseguito il diploma di laurea e al Miur l’insussistenza di qualsiasi forma di equipollenza e/o equiparazione dei titoli di laurea posseduti dai partecipanti rispetto alla laurea in Scienze Politiche”. Pertanto, “alla luce della suddetta certificazione e verificato dai fascicoli personali dei dipendenti del Comune che nessuno risultava in possesso di lauree in Economia e Commercio, Scienze Politiche e/o equipollenti, ma solo un dipendente in possesso della laurea in Giurisprudenza, l’ente affidava al settore Affari Generali il servizio di gestione amministrativa degli uffici del Giudice di pace, assegnandogli le relative risorse umane”.
Da “Il Quotidiano del Sud” dell’01-09-2016 Piero Cirino