Acri-Il Pd propone i regolamenti sulla collaborazione e sul baratto amministrativo
Nei giorni scorsi, i consiglieri comunali di area Pd Maria Mascitti e Pino Capalbo hanno inviato al presidente del consiglio comunale Cosimo Fabbricatore una proposta sulla richiesta di adozione di due regolamenti da parte del Comune: “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini ed amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani” e il “Regolamento del baratto amministrativo”.
“Entrambi gli atti normativi – fa sapere il Partito Democratico in una nota – soggiacciono alla medesima certezza: i cittadini sono portatori di energie positive e a queste ultime deve essere consentitala possibilità di contribuire liberamente alla soluzione dei problemi di interesse generale”.
Nello specifico, “con il Regolamento sulla collaborazione, andrebbe ad applicarsi fattivamente l’ultimo comma dell’art. 118 della Costituzione, che contiene il principio di sussidiarietà orizzontale, prevedendo che gli enti locali debbano “favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale”.
Il testo – è ancora scritto nel comunicato -, qualora approvato, renderebbe fruibile questo principio ai cittadini, ch,e con il loro “attivismo” non andrebbero a sostituirsi alle funzioni pubbliche, ma contribuirebbero liberamente allo sviluppo e al benessere del proprio territorio”.
Per quanto riguarda invece il regolamento sul baratto amministrativo, “proponiamo all’amministrazione comunale sostanzialmente una scelta di civiltà, ovvero quella di acconsentire al cittadino che ne faccia richiesta e che sia in possesso dei requisiti previsti (reddito Isee inferiore a 8.500 euro) di barattare appunto il pagamento dei tributi locali con lo svolgimento da parte dello stesso di servizi di pubblica utilità, naturalmente sempre tenendo conto delle esigenze di bilancio. Del resto, analizzando la funzione che il tributo ricopre nel nostro ordinamento, ovvero quella di assicurarsi che tutti i cittadini possano concorrere alle spese e ai servizi pubblici, con l’adozione del baratto amministrativo, quel fondamentale “concorso” sarebbe sempre garantito e forse maggiore”.
Due regolamenti “che guardano a un concetto nuovo e progredito di cittadinanza, che consentirebbero un’amministrazione della cosa pubblica più partecipata e democratica e che senz’altro sarebbero di notevole sollievo sociale per la città”.
Piero Cirino