Acri-La Capalbo attacca le opposizioni
All’indomani dell’ultima riunione del consiglio comunale, il vicesindaco Paola Capalbo attacca duramente le opposizioni.
“In un sistema politico democratico – spiega la Capalbo in una nota – non c’è cosa peggiore del non poter smentire l’avversario. La democrazia ha le sue regole e le regole vanno rispettate. In consiglio comunale all’assessore non è dato replicare, ma il dibattito oltrepassa le pareti dei palazzi di governo e si sviluppa nelle piazze e sulla carta stampata. Come fa – prosegue il vicesindaco – chi ha retto e mal retto la nostra città a sostenere il contrario in Consiglio Comunale? Amministrare significa prendersi cura dell’organizzazione e della gestione di un ente. Chi ha amministrato prima di noi, e che adesso dai banchi dell’opposizione tuona contro la nostra incapacità amministrativa, nel passato si è preso cura della nostra città? Chi ha amministrato prima di noi – continua la nota – che cosa ha fatto per risanare il disastrato bilancio dell’ente? Che cosa ha fatto per impedire il disastro ambientale del nostro territorio? Che cosa ha fatto per garantire il diritto alla salute dei nostri cittadini? Che cosa ha fatto per impedire il suicidio demografico della nostra città? Che cosa ha fatto per il miglioramento del nostro sistema viario?”.
Per la Capalbo “è sotto gli occhi dei nostri cittadini quello che ha fatto. Ci rimproverano di spiegare il disastro del presente con l’incapacità e la mancata oculatezza del passato. Questi signori vogliono negare il fondamento del sapere scientifico, cioè la relazione causa-effetto. Questi signori – si legge ancora nella nota – vorrebbero presentare i disastri della nostra città come disastri naturali e non storici, cioè causati da uomini che non hanno dimostrato amore, cura, attenzione e rispetto per un luogo, una memoria storica, un’identità culturale forte”. Dai banchi dell’opposizione “si dice con forza che l’assessore alla Cultura vuole distruggere, fare crociate contro le due sacre istituzioni culturali, uniche depositarie del sapere sul territorio. Ribadisco con forza e determinazione la necessità di sviluppare, attraverso un processo di formazione lento, permanente ed inclusivo, tutte le grandi risorse umane presenti e tenute lontane negli anni dai signori che hanno gestito la Cultura nella nostra città. Auspico un grande cambiamento Acri Pandosia, porta della Sila si merita”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 31-07-2016 Piero Cirino