Acri-La Laca, l’amministrazione comunale brancola nel buio
La Laca (Libera Associazione Cittadini Acresi) sulla gestione del servizio idrico non lesina polemiche all’indirizzo dell’amministrazione comunale.
“A seguito della notifica bollette del servizio idrico, per gli anni 2016 (saldo) e 2017 (acconto) e dopo le dichiarazioni dell’assessore al Bilancio, dott. Natale Viteritti – si legge in una nota -, traspare una sorta di continuità sulla conduzione del servizio idrico e dell’ufficio Tributi rispetto alla passata amministrazione. Un dato eloquente: i 26 euro in bolletta per la “manutenzione”, riproposti tali e quali, a fronte di un piano finanziario nebuloso e con norme che impongono che la manutenzione gravi sulla tariffa. Si continua a tirare in ballo il dissesto per giustificare la mancata risoluzione di ogni problema”.
Gli attuali amministratori “conoscevano già le condizioni economiche in cui versava l’ente comunale quando hanno avanzato la loro candidatura. Devono essere attuate quelle azioni, non diciamo di risanamento immediato, ma quanto meno di seria e fattiva collaborazione con l’Organismo Straordinario di Liquidazione, con le parti sociali presenti sul territorio, oltre che nella ricerca di fondi di natura diversa che non le solite tasche dei cittadini. Ci sembra che si navighi a vista, senza una reale programmazione e pianificazione degli interventi sulla rete idrica comunale”.
I cittadini, “spesso senza acqua, brancolano nel buio senza avere risposte soddisfacenti. Ci chiediamo: l’acconto sui metri cubi di consumo storico presunto su quanti anni e con che media verranno considerati? Tali anticipazioni chieste ai cittadini ed alle imprese, sempre più in difficoltà e già fortemente vessate con altri balzelli, servono forse per fare cassa e colmare eventualmente anticipazioni di spesa? Gli eventuali rimborsi, in regime di dissesto diventano molto farraginosi o impossibili da praticare”.
La Laca “andrà a fondo per cercare di capire quanto sta accadendo. Se tale amministrazione sta andando avanti a botte di anticipazioni di cassa, questo significa dissestare ancora di più le casse comunali, peraltro in modo sconsiderato e irresponsabile”.
Quindi “occorre quantificare l’entità del dissesto in tempi brevi, ovvero avere contezza dei limiti di spesa che il Comune può avere rispetto al monte delle entrate. Al contrario, legittimo è il sospetto che non vi è conoscenza di una parte del dissesto fatto e dei debiti senza voci di spesa. Aspettiamo, infine, risposte dall’attuale amministrazione, sulla pubblicazione sul sito istituzionale dello stato e qualità delle acque, dopo l’evento del settembre scorso”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 14-01-2018 Piero Cirino