Acri-Laca, sul consumo idrico bollette sballate
Dopo la Tari, la Laca (Libera Associazione Cittadini Acresi), prende di mira le bollette del consumo idrico.
“Da oltre due settimane – si legge in una nota dell’associazione -, sono in consegna le bollette del servizio idrico, saldo anno 2017 e acconto 2018, e anche quest’anno rivediamo le stesse scene all’ufficio Tributi del Comune di Acri, preso d’assalto da cittadini “vittime” di bollette errate”.
Al signor P.G., di Là Mucone, “con un consumo effettivo di 84 mc è stata applicata la tariffa massima di 1,25 € (3° fascia), al posto dei 0,55€ (1° fascia), deve pagare anche fognatura e depurazione, anche se ha il pozzo nero e provvede a sue spese a svuotarlo”.
La signora M.M., “on un credito oltre 350€ nel 2017, deve pagare per il 2018 130 €, senza che si sia provveduto ad una compensazione d’ufficio. Come loro, altri centinaia di cittadini si recano presso l’ufficio Tributi per chiedere spiegazioni, ma le risposte più comuni che ricevono dal personale ufficio tributi sono: “dovete pagare perché non possono essere rettificate” oppure “non pagarla, che poi arriverà Equitalia””.
Leggendo le bollette, “risultano evidenti molteplici discrepanze: applicazione di tariffe errate, consumi presunti invece di consumi effettivi, canone idrico applicato più volte, fognatura e depurazione anche se non dovuti, bollette con importi di pochi euro, ecc., ecc. Stavolta Andromeda non c’entra e non può accollarsi la responsabilità degli errori, stavolta non ci sono alibi, le responsabilità di queste bollette sballate vanno necessariamente ricercate, come è già accaduto, all’interno della struttura comunale. Pensavamo che la lezione fosse servita, ma per le amministrazioni, passate e presenti, a quanto pare non l’hanno imparata”.
Per quanto riguarda le tariffe del servizio idrico, “l’attuale amministrazione a settembre 2017 ha provveduto ad aumentarle di oltre il 50%, modificando la precedente delibera della giunta Tenuta (gennaio 2017)”.
Le tariffe per il 2018 “sono state confermate tal quali, com’è rimasta uguale, da tre anni a questa parte, la quota per il canone di manutenzione pari a 26,00€, che come abbiamo già detto è illegittimo e non va pagato, se non supportato da un piano di investimento sulla rete idrica. Consigliamo vivamente ai nostri concittadini di controllare il dettaglio delle bollette dell’acqua, ma anche tutte quelle che arriveranno, e pretendere la rettifica immediata della bolletta secondo il consumo effettivo”.
Infine, “avevamo dato la nostra disponibilità a verificare se ci fossero problemi di sorta con le tariffe ed il piano finanziario, ma purtroppo abbiamo “predicato nel deserto”. L’assessore al ramo si occupi del piano finanziario dell’ente e degli errori contenuti nella bollettazione. Invece di amministrare come il buon padre di famiglia, come promesso in campagna elettorale, si assiste ad atti di imperio, rapporti litigiosi e spartizione di poltrone, tutto questo mentre il paese sembra andare alla deriva”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 12-02-2019 Piero Cirino