Acri-Le Pera e Palumbo, inopportuna la presenza di Mimmo Lucano al Premio Padula
La presenza di Mimmo Lucano ad Acri, ospite del Premio Padula, non è stata politicamente neutra. A sollevare dubbi sulla sua opportunità, ieri, in una nota, sono stati Pietro Le Pera, coordinatore cittadino di Forza Italia Giovani, e Salvatore Palumbo, consigliere comunale dell’Udc.
“Ci sembra doveroso – vi si legge – esprimere la nostra opinione riguardo all’edizione di quest’anno. In particolare volgendo l’attenzione ad un episodio specifico,
ossia l’invito che durante la giornata dedicata al tema dell’accoglienza,
la fondazione Vincenzo Padula ha rivolto a Domenico (Mimmo) Lucano, ex
sindaco di Riace, sospeso dal suo incarico e soggetto a divieto di dimora
nella stessa cittadina ionica, ad oggi indagato per la gestione del cosiddetto “Modello Riace” e non solo. Premettiamo – proseguono Le Pera e Palumbo – che qui non giudichiamo né la figura di Lucano né i reati che avrebbe commesso, essendo per altro molto garantisti nel dire che una persona non è colpevole fino a sentenza definitiva, e nel dire che non è tuttavia compito nostro giudicare. Premettiamo inoltre che nutriamo profonda stima e grande rispetto per la fondazione, per i suoi membri e soprattutto per il lavoro che questo ente fa per Acri”.
Quindi, “ ci sembra doveroso intervenire su questa vicenda, che per certi versi ha contraddistinto l’edizione di quest’anno, a nostro parere certamente a livello negativo, e non solo per aver invitato e fatto intervenire una persona ancora indagata che per la legge italiana avrebbe commesso dei reati riguardanti, tra l’altro, proprio i temi che nella stessa giornata sono stati trattati, ma soprattutto per aver veicolato un chiaro messaggio politico, ovviamente di parte, cosa che durante un premio letterario nazionale non dovrebbe assolutamente succedere, anzi si dovrebbe garantire e “portare in auge” l’imparzialità senza far trasparire nessuna propensione politica,
qualsiasi essa sia”.
Per Le Pera e Palumbo, “durante un evento del genere non si dovrebbe fare
politica o campagna elettorale velata, altrimenti diventa un mezzo usato
per secondi fini. Strumentalizzare un evento del genere è una vergogna.
La nostra vuole essere una dura critica a questo “modus operandi” che
dovrebbe necessariamente essere imparziale e apolitico, al fine di non
confondere il nostro premio letterario con un “congresso di partito”, dove
si parla con la bandiera rossa sul tavolo, di scelte politiche del
governo o di altri schieramenti, cercando di far prevalere una propria
idea politica su eventuali altre idee, come purtroppo è avvenuto”.
Il nostro auspicio è che la fondazione Padula si scusi con i tanti
cittadini indignati per quanto è accaduto e che nelle prossime edizioni
non si verifichino episodi del genere che lederebbero inevitabilmente
l’immagine della manifestazione, cosa che vorremmo assolutamente evitare”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 05-12-2018 Piero Cirino