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Acri-L’opposizione attacca, l’Estate Acrese l’hanno fatta associazioni e privati. Nessun merito del Comune

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Le opposizioni consiliari attaccano a testa bassa sul cartellone dell’Estate Acrese.
“Tra le anticipazioni dell’Estate Acrese 2018 – si legge in una nota firmata dai sei consiglieri di minoranza – spiccavano nomi del calibro di Al Bano, con il passare dei mesi, però le speranze di avere ad Acri “artisti di un certo spessore” si sono affievolite, fino a scomparire del tutto”.
A fine luglio “la delibera di approvazione della rassegna estiva svela ogni mistero. Si apre uno scenario alquanto scontato e desolante. L’amministrazione predispone un cartellone utilizzando e raccogliendo tutte le iniziative che privati e associazioni organizzano da anni in modo autonomo e indipendentemente dal sostegno o meno del Comune. Energie e idee di privati, soci, associati e cittadini che si adoperano e portano avanti tradizioni e feste popolari, sia nelle contrade sia ad Acri centro”. Secondo le minoranza, “intanto nel calderone della rassegna estiva, disdegnando ogni benché minimo coinvolgimento delle forze di minoranza, finiscono il Festival Manouche, il Festival del peperoncino/jazz, il Siluna Fest, concerti organizzati all’Anfiteatro, la notte bianca, la notte rosa, la mezzanotte dei bambini, recital vari, il campus musicale; non manca proprio nulla, ma soprattutto, come tra l’altro sottolinea l’assessore al ramo anche nell’ultimo consiglio comunale, tutta la rassegna è a costo zero per l’ente, perché ovviamente un ente in dissesto non può permettersi di spendere nulla per la rassegna estiva e deve per forza affidarsi alla “generosità” dei privati e soprattutto alla “benevolenza” della Regione Calabria, che manderà dei fondi”.
Inoltre “appaiono sul sito dell’ente le prime determine di affido diretto: servizio di sorveglianza e controllo per le prime tre serate che dovrebbero farci re-stare tutti ad Acri grazie alla Regione per 1.500,00 euro e solo “pochi spiccioli” per la serata del 7 agosto che vedeva esibirsi all’Anfiteatro i “Dear Jack”. Concerto quest’ultimo che purtroppo non ha visto una grossa partecipazione di pubblico solo per un motivo: poco è stato il lasso di tempo per pubblicizzare l’evento”.
Insomma, “tutto molto strano, così come strani sono apparsi alcuni rinvii e modifiche di scalette che qualcuno ha giustificato tirando in ballo le avverse condizioni metereologiche, ma che a ben vedere sono dipese da altre situazioni che, ahinoi, non sono sfuggite al pubblico accorso al Palazzo per assistere all’esibizione del gruppo dei Chorearum nell’ambito del Siluna Fest, ma che purtroppo sono forse espressione di un atteggiamento di autoreferenzialità che sempre più sta prendendo piede nella nostra città”.

Da “Il Quotidiano del Sud” del 14-08-2018 Piero Cirino


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