Politica

Acri-Maggioranza sull’orlo di una crisi di nervi

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Giornata di riflessione ieri nella maggioranza consiliare, dopo le dimissioni dell’assessore Paola Capalbo.
Nessuna mossa azzardata, ma decisioni ponderate e il più possibile condivise sono le parole d’ordine che hanno fatto seguito a un abbandono che ha fatto molto rumore, soprattutto per le motivazioni che l’hanno accompagnato.
Quel “clima inquisitorio, di delazione, in maggioranza” e “l’esecutivo non gode della libertà di agire di cui dovrebbe godere” sono accuse che arrivano al cuore di una coalizione in grande sofferenza.
Lo strappo dei consiglieri comunali Luigi Cavallotti, Natale Viteritti e Pietro Pettinato non può più essere derubricato a normale dialettica interna alla maggioranza, ma apre una breccia difficilmente ricomponibile.
Il Rubicone i tre l’hanno varcato in occasione della sfiducia votata, insieme a tutte le opposizioni, al presidente del consiglio comunale Cosimo Fabbricatore, che il sindaco ha senza mezzi termini definito “un agguato”.
E’ da tempo che viene richiesto dai “tre ribelli” un azzeramento dell’esecutivo ed è da tempo che il primo cittadino va dicendo che non se ne parla.
In troppe circostanze si è preferito minimizzare di fronte a certi atteggiamenti apertamente polemici dei tre consiglieri, considerandoli alla stregua di tre discoli che prima o poi metteranno la testa a partito. Anche dal punto di vista politico vi sono stati errori che le dimissioni della Capalbo ora fanno vedere in tuta la loro evidenza.
Come la scarsa importanza data alla rimozione da capogruppo di “Insieme con Tenuta”, Giorgio Basile, proprio a opera di Viteritti e Cavallotti, con il primo che ne ha preso il posto.
E’ vero che è nato un coordinamento di tutte le liste civiche, ma questo non significa che ciascuna di esse non debba mantenere una sua autonomia. Tuttavia, nella storia recente del consiglio comunale mai era capitato che un capogruppo venisse messo alla porta. E’ un fatto politico di notevole importanza, tant’è che nell’ultima seduta del consiglio comunale, Viteritti e Cavallotti sul bilancio consuntivo si sono astenuti, mentre Basile l’ha votato.
Il sindaco Nicola Tenuta è uomo politico navigato e sa che sono state commesse quantomeno delle leggerezze e che è ormai finito il tempo, anche supplementare, per nicchiare sperando che tutto si aggiusti. C’è bisogno di un segnale forte, anche perché c’è un elettorato disorientato dalle ultime vicende, al quale dare risposte immediate.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 09-05-2015.


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