Acri-Manca l’ambulanza, il calvario di un’anziana
In attesa di capire quali siano le prospettive del nosocomio cittadino, dopo l’approvazione del nuovo piano aziendale, sul territorio si segnalano disagi, che in alcuni casi, per i malcapitati pazienti, si trasformano in autentici calvari.
Il consiglio comunale aperto sull’ospedale era finito da qualche ora, quando un’anziana donna di 86 anni, che abita a Duglia, a poche centinaia di metri dal centro cittadino, intorno alle quattro di mattina di ieri, si alza per recarsi in bagno e scivola.
Nella caduta batte il capo violentemente in terra, con una ferita da cui esce copiosamente sangue. Sua figlia abita al piano di sopra e la caduta, nonostante l’ora della notte, si è udita distintamente.
Il genero troverà la donna in una pozza di sangue, quindi immediata la richiesta di intervento al 118. Una voce cortese risponde che su Acri in quel momento non sono disponibili ambulanze e che quella più vicina deve arrivare da Taverna. Giungerà sul posto intorno alle 4:45, senza un medico a bordo.
L’anziana donna viene quindi trasportata in ospedale, dove le vengono praticate le cure del caso e dove viene prontamente stabilizzata. Fortunatamente il ritardo non le ha causato danni irreparabili, ma poteva accadere.
Giusto il tempo per i parenti di tirare un sospiro di sollievo e il fantasma dell’ambulanza che non c’è si materializza nuovamente. Il medico che ha curato le ferite della signora tranquillizza i parenti, ma dispone un consulto neurologico da fare a Cosenza. A quel punto sono le otto di mattina.
Anche in questo caso non c’è un’ambulanza disponibile, ma dovrà giungere da Camigliatello. Arriverà ad Acri alle 11:30.
Ora, al di là di quello che c’è scritto nel piano aziendale o di quelle che sono le divergenti dee sul sistema più appropriato per far ripartire la struttura, quantomeno un’ambulanza funzionante dovrebbe esserci. In ogni caso.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 06-09-2017 Piero Cirino