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Acri- Marisa Manzini, la ‘ndrangheta si può sconfiggere

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Il potere della parola nelle relazioni, interne ed esterne, alle famiglie di ‘ndrangheta, ma anche un atto d’amore per la sua terra d’adozione. Questo il leit motiv della presentazione del libro “Fai silenzio ca parrasti assai. Il potere delle parole contro la ‘ndrangheta”, di Marisa Manzini, procuratore aggiunto al Tribunale di Cosenza. Si è tenuta venerdì pomeriggio, nei locali del Caffè Letterario, all’interno del settecentesco Palazzo Sanseverino-Falcone di Acri, per l’occasione gremito.
L’iniziativa è stata promossa dal Rotary Club di Acri, in collaborazione con l’associazione culturale “Più di cento. Tana per la legalità” e con la casa editrice Rubbettino, con il patrocinio del Comune di Acri.
Dopo i saluti di Ester De Luca, presidente del locale Rotary Club; di Giuseppe Giudice, assessore alla Cultura del Comune di Acri; e Giuseppe Cristofaro, presidente della fondazione culturale “Vincenzo Padula”; Salvatore Magarò, presidente dell’associazione “Più di cento. Tana per la legalità”, ha spiegato il senso della presenza sul territorio di questo sodalizio, che conta più di cento soci, e delle iniziative che periodicamente promuove nella provincia di Cosenza. Magarò è stato anche presidente della commissione consiliare contro la ‘ndrangheta del consiglio regionale della Calabria.
A seguire, Mons. Francesco Savino, vescovo della diocesi di Cassano allo Ionio, ha conversato con l’autrice del libro, Marisa Manzini. E’ stato un confronto ricco di spunti di interesse, con il presule che ha riconosciuto il valore dell’impegno, anche letterario, del magistrato. Entrambi provengono da altre regioni ed entrambi hanno abbracciato con trasporto particolare la loro esperienza in terra calabrese. Tutti e due in prima linea, tutti e due impegnati su fronti particolarmente esposti.
La Manzini ha raccontato anche la sua esperienza esistenziale, fatta, in molti casi, di rinunce, ma senza aver avuto mai il dubbio che questa fosse la sua strada. Sia il libro che la sua presentazione, come hanno ben spiegato sia Mons. Savino che la Manzini, rappresentano anche la volontà di lanciare ulteriori messaggi di speranza, perché, per dirla con il vescovo della diocesi di Cassano allo Jonio, “la Calabria deve osare l’aurora”.

Da “Il Quotidiano del Sud” del 27-01-2019 Piero Cirino


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