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Acri-Mercoledì si torna in piazza per ospedale e SS660

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Mercoledì prossimo, cioè il giorno dopo il consiglio comunale sul rendiconto, Acri torna in piazza, per protestare.
Così come accaduto nello scorso mese di febbraio, anche in questa circostanza è la Libera Associazione Cittadina Acrese, cioè il comitato civico che si è spontaneamente formato per protestare sulla tassazione comunale, a chiamare a raccolta gli acresi.
La manifestazione di mercoledì è significativamente intitolata “Acri in rivolta 2(a oltranza)”, per “protestare contro lo smantellamento dell’ospedale, dobbiamo far sentire forte la nostra voce e, se è il caso, intraprendere iniziative eclatanti per far conoscere il nostro disagio”. Per il comitato, “dobbiamo difendere noi ciò che i nostri amministratori locali non sanno fare”.
Inoltre, bisogna “lottare con determinazione e rabbia per la viabilità. La SS660 per Cosenza sta franando sempre di più, attraversarla fa davvero paura, mentre i lavori della galleria sono fermi da oltre un anno”. Infine, protesta anche “contro la crisi economica e l’aumento spropositato delle tasse”.
A differenza della manifestazione di febbraio, contro l’esosità dei tributi locali, che portò in piazza oltre cinquemila acresi, le rivendicazioni in questo caso riguardano più ambiti della vita della comunità.
Per quanto riguarda l’ospedale, nei giorni scorsi il commissario alla Sanità della Regione Calabria, Massimo Scura, ha fatto visita al “Beato Angelo”, cercando di rassicurare tutti sul futuro della struttura sanitaria. Bisogna fare presto, perché ad Acri negli ultimi tempi si verificano vicende che ledono fortemente il sacrosanto diritto alla salute.
Per quanto riguarda la SS660, la strada che collega Acri alla valle del Crati, quindi all’autostrada e a Cosenza, la città vive da tempo con la spada di Damocle di una frana plurisecolare in località Serra di Buda. Nel 1999 l’Anas ne dispose la chiusura, per diversi mesi, isolando di fatto Acri, con tutte le conseguenze che questo provvedimento comportò.
Nel frattempo è stato creato un percorso alternativo, con una galleria, che, una volta terminato, consentirà di aggirare il tratto interessato dallo smottamento, ma i lavori di completamento della galleria sono fermi da tempo e non si intravedono prospettive immediate.
Se a febbraio il bersaglio delle polemiche era ben identificato nell’amministrazione comunale, in questo caso gli amministratori locali paradossalmente potrebbero anche unirsi alla protesta, considerato che per entrambe le questioni i livelli decisionali vanno oltre le competenze del Comune.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 26-04-2015.


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