Acri merita un ospedale di alto livello
Nei tre anni nei quali sto rappresentando la mia città, sia sul piano politico-amministrativo come Consigliere Comunale, che come dirigente Provinciale dell’Italia del Meridione, ho sempre mostrato attenzione rispetto alla questione dell’Ospedale di Acri, denunciando costantemente le tante carenza della sanità Acrese.
In questi anni la sanità in Calabria e anche ad Acri ha subito un forte ridimensionamento; disservizi dovuti alle tante promesse disattese sull’atto aziendale, enormi tagli di personale e risorse mal gestite da una riorganizzazione che ha totalmente messo in ginocchio la sanità calabrese e anche quella locale.
Con l’Italia del Meridione, Movimento che rappresento ad Acri e insieme al segretario federale Orlandino Greco, da tempo stiamo dando voce alle tante problematiche che riguardano la nostra città. Sostegno che continueremo a dare anche e soprattutto sulla questione Ospedale, affinché Acri possa nuovamente riavere una sanità efficace, funzionante e soprattutto vicina al cittadino, che necessita di cure e risposte concrete.
Acri ha bisogno di una proposta innovativa, che rimuova gli ostacoli che oggi non danno risposte ai cittadini e che sia funzionante a tutti i livelli.
L’importanza fondamentale di una proposta sanitaria innovativa non può e non deve essere messa da parte dalla politica, motivo per il quale l’Italia del Meridione guarda con attenzione e condivide pienamente i contenuti della proposta avanzata sulla stampa locale a firma del dottore Luigi Gallo e dell’avvocato Antonella Abbruzzese con il supporto tecnico del dottore Tullio Laino, animati da passione civile e amore per la tutela della salute pubblica. Bisogna assolutamente andare oltre l’atto aziendale, come modello organizzativo e superare l’attuale classificazione di Ospedale di Zona Disagiata, collocando il P. O “BEATO ANGELO” di Acri come Ospedale di Base. Ci sono tutte le condizioni, di estensione territoriale e di densità abitativa di un comprensorio vasto, affinché questo possa e debba realizzarsi. Bisogna superare una concezione matematico-aziendalistica dell’organizzazione della sanità e della rete ospedaliera e guardare alle reali esigenze della tutela della salute pubblica dei territori. Oggi possiamo tranquillamente affermare che tante decine di migliaia di cittadini che insistono in questo vasto territorio sono sprovvisti del sacrosanto diritto alla salute e su questo Italia del Meridione continuerà, senza sosta , la sua battaglia. Ribadiamo quindi sostegno alla dettagliata e approfondita proposta che sosterremo a tutti i livelli, augurandoci che sia il Governo Nazionale e la Regione Calabria facciano proprie le istanze a tutela del diritto alla salute che provengono dal nostro territorio.
Emilio Turano, consigliere comunale e dirigente provinciale di Idm