Acri-I Nas all’oasi canina
Neanche il tempo di gioire per la sua inaugurazione, che una ispezione del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Cosenza, unitamente ai Carabinieri della Stazione di Acri e a personale del servizio Igiene Urbana Veterinaria dell’Asp, avvenuta martedì scorso, ha spento gli entusiasmi sull’oasi canina “Zanna bianca”. In seguito alla visita a Gallice, sono state consegnate una serie di prescrizioni da attuare nell’immediato. Per carità, nulla di irreparabile, ma l’oasi canina era stata aperta solo qualche settimana fa.
Il verbale riporta che occorre predisporre un’area per il lavaggio delle ciotole usate per l’alimentazione dei cani, un’area per il lavaggio dei cani, un locale da adibire a medicheria, sei box isolamento, una superficie delimitata dai recinti materiale drenante e un quantitativo di recinti interni sufficienti a ospitare il numero dei cani previsti dall’autorizzazione sanitaria, cioè 150. Per i primi due interventi, sono stati concessi 15 giorni, per gli altri 60.
Fino a quando non verranno predisposti altri recinti interni, per come stanno le cose, attualmente l’oasi canina non potrà ospitare più di 45 cani.
Immediata la reazione della consigliera comunale Anna Vigliaturo, per la quale “l’improvvisazione e la fretta nel voler aprire l’oasi canina al 31 ottobre, anticipando di una settimana la discussione in consiglio, per dimostrare alla città che il problema del randagismo era risolto, alla fine ha giocato a sfavore dell’amministrazione”. Secondo la Vigliaturo, “i problemi che ho segnalato in un mio articolo evidentemente non erano poi così strumentali, come qualcuno invece aveva insinuato, visto che trovano conferma nell’ispezione effettuata dai Nas martedì 22 novembre presso l’oasi stessa. Questa è l’ennesima dimostrazione dello spirito propositivo della minoranza e della continua chiusura della maggioranza su temi che invece dovrebbero essere discussi e affrontati nell’interesse della collettività”.
In una nota, la replica del Comune. “A qualcuno dispiace molto – vi si legge -, a quanto pare, che questa amministrazione comunale abbia realizzato un’oasi canina. Qualcuno volutamente dimentica che il fenomeno del randagismo era diventato un pericolo per la salute pubblica tanto che tre anni fa il centro urbano era invaso da oltre duecento cani randagi. Questa amministrazione, su suggerimento di alcuni cittadini, ha affrontato la grave emergenza che, ci si augura, possa terminare tra qualche mese ma che negli anni passati è costata alle casse comunali diverse migliaia di euro”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 25-11-2016 Piero Cirino