Acri-Nominati i rappresentanti del Comune al Maca e alla fondazione Padula
Al netto delle immancabili polemiche politiche, nella maggioranza e tra maggioranza e opposizioni, quella di mercoledì è stata una seduta del consiglio comunale dedicata alle nomine all’interno dei centri culturali.
Si è proceduto a un avvicendamento per scadenza naturale degli incarichi. Rispetto al passato sono subentrate nuove normative che innescano incompatibilità, per cui gli amministratori, che siano di maggioranza o di opposizione, non possono rappresentare il Comune in questi enti.
Di cultura e di presenza del Comune in associazioni e fondazioni ha parlato, nel suo intervento, l’assessore Paola Capalbo, che ha spiegato le intenzioni dell’amministrazione comunale e si è soffermata su alcuni progetti, realizzati o in corso di realizzazione.
Nel suo intervento e in quelli che sono seguiti dai banchi dell’opposizione non sono mancati i riferimenti polemici incrociati sull’amministrazione comunale attuale e quelle che l’hanno preceduta.
Di centri culturali ha parlato anche il sindaco Nicola Tenuta, che ha ribadito la volontà dell’amministrazione comunale di tenervi lontana la politica.
A rappresentare il sindaco nel consiglio di amministrazione della fondazione culturale “Vincenzo Padula” sarà il Prof. Francesco De Marco.
Per quanto riguarda il Maca, alla direzione, nonostante le polemiche scoppiate nei mesi scorsi, è stato confermato il Maestro Silvio Vigliaturo.
Il sindaco sarà rappresentato dall’Arch. Francesco Cilento; per la maggioranza entrano il Prof. Raffaele Cirino e il Prof. Giuseppe Faragasso; per le opposizioni, il Prof. Giuseppe Cristofaro.
Nella stessa seduta delle assise comunali è stato anche approvato il regolamento sul Museo Storico dell’Arte e della Civiltà Contadina. Frizioni si sono registrate sul regolamento della biblioteca comunale “Vincenzo Padula”, con le opposizioni che avevano richiesto delle modifiche o, in subordine, il rinvio del punto. Sono stati bocciati l’una e l’altro e la maggioranza se l’è votato da sola.
A proposito di regolamenti, non si comprende perché vi debba essere questa incertezza in consiglio comunale. Del resto dovrebbero essere già stati licenziati dalle relative commissioni, ecco perché non si comprendono richieste di sospensione e chiarimenti. Si presume che quando approdano in aula siano già stati ampiamente esaminati dai consiglieri che fanno parte delle commissioni consiliari.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 07-02-2015.