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Acri-Oggi il consiglio comunale vota il dissesto finanziario dell’ente

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Oggi pomeriggio il consiglio comunale voterà il dissesto finanziario dell’ente. E’ un atto dovuto, imposto dalla Corte dei Conti regionale e ratificato dalle Sezioni Riunite di Roma della Magistratura contabile.
Così come era avvenuto a fine 2013, anche in questo caso verrà votato solo dalla maggioranza.
Il presidente Luca Roselli ha convocato per le ore 14:00 di oggi, nella sala consiliare del Palazzo Sanseverino-Falcone, l’assemblea civica. Seconda convocazione fissata per la stessa ora di giovedì 29 dicembre.
Un solo punto all’ordine del giorno, che suona come una sorta di epitaffio: Dichiarazione di dissesto finanziario del Comune di Acri conseguente all’accertamento della sussistenza delle condizioni previste dall’articolo 244 del decreto legge 67/2000 effettuato con deliberazione numero 65/2016 e adottata dalla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti della Regione Calabria e con successiva sentenza numero 25 del 09-11-2016,l adottata dalle Sezioni Riunite della Corte dei Conti in sede giurisdizionale in speciale composizione.
Oggi pomeriggio sarà l’occasione per fare una disamina approfondita, sebbene di parte, delle motivazioni che hanno determinato il fallimento finanziario del Comune. In passato non era mai avvenuto, considerato che la relativa delibera del consiglio comunale del 2013 fu poi annullata per effetto del ricorso vinto davanti alle Sezioni Riunite della Corte dei Conti di Roma. E’ prevedibile che ci si rinfacci responsabilità che sono sempre degli altri.
Espletata la formalità di oggi, a stretto giro di posta, con nomina presidenziale, ad Acri arriveranno tre commissari, che dovranno fare le pulci ai bilanci comunali dal 2011, anno su cui verrà dichiarato il dissesto, fino a oggi.
L’esecutivo Tenuta rimarrà in carica, gestendo senza grosse pretese il presente e con il fiato sul collo dei commissari, fino al 2018, data della fine naturale della legislatura. Improbabile che decida di cedere la mano prima. In questo caso arriverebbero altri tre commissari, stavolta di nomina prefettizia.
Uno dei passaggi più delicati della discussione di oggi sarà senz’altro il piano di riequilibrio finanziario pluriennale, noto come predissesto, presentato dal Comune nel 2014, elaborato con il supporto della Fondazione Trasparenza, e bocciato a distanza di due anni dalla Corte dei Conti. Tre anni fa c’era una ingente massa debitoria da smaltire. Per effetto dell’anticipazione di liquidità della Cassa Depositi e Prestiti, quasi tutti i debiti sono stati pagati, grazie a un piano di rientro trentennale con la banca. C’è chi sussurra di ulteriori debiti fuori bilancio, sempre negati dagli amministratori. In questo senso, la verità non tarderà ad arrivare.

Da “Il Quotidiano del Sud” del 27-12-2016 Piero Cirino


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