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ACRI: Ospedale Spoke, Acri Reagisce alle Polemiche di Castrovillari

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Le continue prese di posizione di Castrovillari, nelle sue più diverse manifestazioni, sull’ospedale Spoke provocano la reazione di Acri.
Il decreto n.191, del 20 dicembre scorso, firmato dal commissario ad acta per il Piano di rientro dal debito sanitario regionale, Giuseppe Scopelliti, ha istituito l’ospedale Spoke Acri – Castrovillari, mandando su tutte le furie la comunità del Pollino. Fino a quel momento, era l’unico Spoke della provincia a non essere associato a un altro Comune, così come quelli di Paola – Cetraro e Corigliano – Rossano.
Ieri il sindaco facente funzioni Luigi Maiorano, accompagnato dalla giunta al completo e da diversi consiglieri di maggioranza, ha convocato, nella sede municipale, giornalisti e forze di opposizione per far sentire “la reazione di un’intera comunità”.
Per Maiorano, “siamo stanchi di essere additati come gli autori del ratto delle Sabine.
No è giusto assistere a continue prese di posizione di Castrovillari come se noi avessimo tolto a quella città qualcosa”.
Per Raffaele De Vincenti, assessore comunale alla Sanità e consigliere provinciale dell’Udc, “bisogna bloccare questa guerra tra poveri”. Dopo aver fatto la cronistoria dell’intera vicenda, De Vincenti, rivolgendosi alla città di Castrovillari, ha aggiunto che “occorre valutare serenamente quello che sta accadendo, perché dall’interazione tra i due Comuni c’è solo da guadagnare”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Vincenzo Arena, capogruppo consiliare dell’Udc e direttore del Distretto Sanitario, per cui “non siamo contro Castrovillari, ma non possiamo continuare a subire senza reagire. Lo Spoke di Castrovillari – ha aggiunto – sarebbe stata un’anomalia, essendo gli altri due della provincia di Cosenza costituiti da due Comuni”.
C’erano anche esponenti delle opposizioni. Per Giuseppe Cristofaro, candidato a sindaco del Partito Democratico, “come Pd abbiamo sempre pensato a soluzioni diverse, ma ora il decreto c’è e dovremo vigilare affinché Acri non venga, nel percorso di attuazione, penalizzata”.
Maria Cristina Minisci, consigliere comunale di “Italia dei Valori”, avrebbe preferito “una diversa soluzione tecnica. Ora bisognerà comunque riempire di contenuti questo concetto di Spoke e bisognerà far si che le due comunità siano considerate alla pari”.
Per Pino Capalbo, “occorre difendere questo risultato, magari anche in un consiglio comunale aperto in cui far convergere le riflessioni di ognuno in una più ampia sintesi”.
La necessità di un fronte comune, senza divisioni di parte e di partiti, è stata auspicata anche dai consiglieri Amedeo Gabriele, del Partito Socialista, e Michele Paldino del Popolo della Libertà.

fonte: “Il Quotidiano della Calabria”


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