ACRI-Pietro Lupinacci nuovo capogruppo di ‘Acri in movimento con Tenuta’
Quello di ieri era un consiglio che apparentemente doveva unicamente limitarsi a qualche aggiustamento conseguente alla nuova presidenza dell’assemblea.
In sostanza si doveva sostituire Luca Roselli, sia da capogruppo di “Acri in movimento con Tenuta”, sia nella seconda e terza commissioni consiliari.
In realtà, per la maggioranza c’era più di qualche insidia e la scelta di Cosimo Fabbricatore, sostituito alla presidenza del consiglio proprio da Roselli e collocatosi nell’assemblea da indipendente, rappresentava una pericolosa buccia di banana. Infatti, non facendo parte di alcun gruppo, non può entrare nelle commissioni, comunque non ha diritto di voto.
Gli strascichi di quell’avvicendamento avevano creato una certa attesa sulle sue determinazioni all’atto della votazione in consiglio sui due adempimenti.
Fabbricatore alla fine voterà con la maggioranza, ma rimarcando la sua autonomia, facendo capire di volersi determinare di volta in volta sui provvedimenti da adottare.
Pietro Lupinacci quindi è il nuovo capogruppo di “Acri in movimento con Tenuta” e sostituisce Roselli nella seconda commissione consiliare. Nella terza, invece, va Giulio Romagnino. Al terzo punto all’ordine del giorno c’era la discussione sul randagismo, interrotta in occasione del consiglio comunale del 9 novembre scorso. Qui si è ampiamente parlato, in particolare, dell’oasi canina “Zanna bianca”. La struttura, nata in collaborazione con l’associazione “Qua la zampa”, ha una capienza massima di 150 cani, oggi ne ospita 32.
La discussione, al netto della posizioni politiche divergenti, ha evidenziato che quello del randagismo non è un problema già risolto. L’oasi canina è un primo passo, ma altro dovrà essere fatto. Ovviamente non sono mancate le polemiche.
Una, ad esempio, ha riguardato il terreno su cui l’oasi canina sorge, con il sindaco impegnato a confutare la tesi che vi sia un vincolo precedente. Per il primo cittadino un vincolo c’è, ma non nella zona interessata dalla struttura.
Altre scaramucce vi sono state sulle scelte fatte dall’amministrazione comunale e sui relativi costi, in particolare con riferimento alla convenzione con la Cinosport di Mendicino e sul suo mancato rinnovo.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 14-01-2017 Piero Cirino