ACRI: Presentato il Libro di Giuseppe Scaramuzzo
Nella sala “Giovan Battista Falcone” del Palazzo Sanseverino – Falcone, nei giorni scorsi, si è tenuta la presentazione del libro “Nascita di un Comune Democratico. Acri 1861 – 1952, storia, cronaca, memoria”, di Giuseppe Scaramuzzo.
L’iniziativa è stata promossa dalla fondazione culturale “Vincenzo Padula”, con i patrocini dell’amministrazione comunale di Acri e di quella provinciale di Cosenza.
Il libro, di oltre seicento pagine e distribuito in quattrocento copie, racconta circa un secolo di storia acrese, dall’Unità d’Italia al dopoguerra.
Scaramuzzo ha consultato indefessamente una straordinaria mole di documenti, per reperire i quali, per stessa ammissione dell’autore, ha dovuto ricorrere a energie che vanno ben al di là del confine comunale.
Oltre all’autore, giovedì erano presenti Salvatore Ferraro, vicesindaco di Acri; Giuseppe Cristofaro, presidente della fondazione “Vincenzo Padula”; Guido D’Agostino, ordinario di Storia Moderna all’Università Federico II di Napoli; e Paolo De Marco, ordinario di Storia Contemporanea all’Università Federico II di Napoli.
Assente, per un concomitante impegno istituzionale, Maria Francesca Corigliano, assessore alla Cultura della Provincia di Cosenza.
Scaramuzzo nel suo intervento ha ringraziato quanti lo hanno affiancato in questa sua seconda fatica letteraria. La prima era sulla presenza degli acresi nelle guerre in cui è stata impegnata l’Italia. L’autore ha spiegato come “nella storia acrese vi siano delle costanti e molti aspetti di oltre un secolo fa sono ancora ben vivi, basti ricordare la frana di Serra di Buda, di cui vi sono testimonianze addirittura nell’Ottocento”.
Gli interventi dei Professori D’Agostino e De Marco sono serviti a inserire il testo nella cornice della storia nazionale, ma soprattutto all’interno della cosiddetta Questione Meridionale.
La prima parte del volume si snoda lungo il crinale che va dal periodo liberale a quello podestarile. Viene poi affrontata la questione della scomparsa dell’immenso patrimonio demaniale comunale per arrivare alla nascita e all’eliminazione del brigantaggio post – unitario.
Spazio anche al contributo degli acresi alle lotte risorgimentali per l’Unità d’Italia e a tutte le guerre del Novecento e all’evoluzione sociale dei contadini, fino alle proteste e alle lotte politiche e sociali. Il libro è poi percorso da continui riferimenti alle condizioni materiali e alla storia culturale e religiosa della comunità acrese.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano della Calabria” del 24-02-2014.