Acri-Pubblicata la sentenza della Corte dei Conti, è dissesto finanziario
La pubblicazione delle motivazioni del rigetto del ricorso del Comune di Acri, da parte delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti di Roma, contro la scelta della magistratura contabile regionale di bocciare il piano di riequilibrio, rappresenta una pietra tombale sui tentativi di evitare il dissesto finanziario dell’ente.
La sentenza numero 25 è stata pubblicata lo scorso 7 dicembre ed è perentoria: giusta la decisione della Corte dei Conti regionale di bocciare il Piano di riequilibrio del Comune. A niente è valsa la richiesta dell’ente, dello scorso 30 settembre, di poter eventualmente rimodulare o riformulare il piano, poiché, “anche a voler ritenere che il Comune avesse diritto alla rimodulazione e riformulazione del piano, deve, tuttavia, evidenziarsi, attesa la natura perentoria del 30 settembre 2016, l’ente locale calabrese avrebbe dovuto presentare il piano di riequilibrio rimodulato/riformulato entro tale data e non limitarsi, come è avvenuto nella delibera del 30 settembre 2016, ad avviare la procedura di rimodulazione/riformulazione”.
In sostanza, “il Comune si è limitato a comunicare la propria intenzione alla Corte dei Conti il giorno di scadenza del termine perentorio e comunque molto dopo la conoscenza della decisione della sezione di controllo”.
Inoltre, la Corte dei Conti regionale “ha correttamente evidenziato che l’ente locale ha effettuato una doppia contabilizzazione per un importo parziale, in parte entrata e in parte spesa, della stessa entità economica. Ciò che, invece, è contabilmente errato, risolvendosi in un aumento fittizio delle entrate, è la doppia contabilizzazione di parte consistente dell’anticipazione di liquidità concessa dalla Cassa Depositi e Prestiti nel 2014, per il rilevante ammontare di € 6.888.808,09. Non ha pregio – è ancora scritto nella sentenza -, quindi, l’eccezione sollevata dal ricorrente secondo la quale la doppia contabilizzazione parziale sarebbe giustificata dal fatto che l’inserimento nel titolo II delle entrate dell’ammontare di € 6.888.808.09 sarebbe stato necessario per consentire il pagamento di tutti i debiti fuori bilancio di pari importo riconosciuti al 31 dicembre 2013”.
Infatti, “le risorse destinate a finanziare i debiti fuori bilancio dovevano essere reperite nei bilanci successivi di vigenza del piano”.
Ancora, “ulteriori indici di incongruenza del piano emergono, altresì, dalle rilevanti problematiche nella riscossione delle entrate proprie e nell’innalzamento del livello delle spese correnti, nelle criticità nello smaltimento dei residui passivi e nella realizzazione di quelli attivi”.
Infine, “il giudizio complessivo sul piano di riequilibrio presentato dal Comune di Acri resta negativo e critico, deponendo per l’incongruità dello stesso sia per il grossolano errore di contabilizzazione di parte consistente dell’anticipazione di liquidità concessa dalla Cassa Depositi e Prestiti nel 2014, che per le rilevanti criticità nella riscossione delle entrate, nell’aumento delle spese correnti, nello smaltimento dei residui passivi e nella realizzazione di quelli attivi”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 10-12-2016 Piero Cirino