Acri-Ritorna la Capalbo, rapporti tesi con Maca e fondazione Padula
Il ritorno di Paola Capalbo all’assessorato comunale alla Cultura ha determinato nuove frizioni nei rapporti con altri enti che operano sul territorio, quali la fondazione “Vincenzo Padula” e il Maca (Museo Arte Contemporanea Acri).
La Capalbo a inizio legislatura aveva espresso a più riprese critiche nei confronti della gestione dell’una e dell’altro. Definire burrascosi i rapporti tra il Comune da una parte e fondazione Padula e Maca dall’altra in quegli anni non è certo un’espressione iperbolica. L’allora assessore alla Cultura, che, dopo poco più di un anno di assenza, è ritornata in giunta nello scorso giugno, ebbe un duro scontro con il Maca per un finanziamento perso dalla Regione e con la fondazione Padula per la sua attività riferita allo statuto dell’ente.
Non è un segreto di Pulcinella che con Salvatore Ferraro, che ha sostituito la Capalbo da maggio 2015 a giugno 2016, i rapporti si erano normalizzati ed era stata avviata anche una collaborazione che non era solo di facciata. Riprese le redini dell’assessorato, nelle scorse settimane la Capalbo ha inviato una lettera aperta al presidente della fondazione Padula, Giuseppe Cristofaro, con delle proposte, che suonavano come critiche tutt’altro che implicite, riferite al Premio Padula. L’assessore alla Cultura scrisse testualmente che i premi letterari, quindi anche il Padula, sono “inutili passerelle legate alle mode letterarie del momento, parate di stelle, a volte cadenti, che pagate vengono ad illuminarci per qualche minuto”.
A distanza di qualche giorno, un nuovo caso che rischia di inasprire ulteriormente i rapporti anche con il Maca. Al Museo al momento vi sono quattro dipendenti che fanno parte del bacino Lsu-Lpu in servizio al Comune. Si sono organizzati in turni da due, che si alternano. Sono una dotazione di personale minima, a fronte di un organico che solo pochi anni fa era di otto dipendenti. Nei giorni scorsi una dei quattro è stata convocata dal settore Cultura per comunicarle che all’occorrenza verrà spostata, pur sempre all’interno del medesimo settore, dalle sue mansioni.
Sebbene si tratti di spostamenti occasionali, in determinati momenti, come la stagione estiva, in cui al Maca vi è una più intensa attività, questo potrebbe determinare non pochi problemi organizzativi. Otto erano troppi, ma tre sono sicuramente insufficienti a garantire un servizio efficiente al museo.
Nessuno lo ha detto, ma la tentazione di pensare a uno “sgarbo” dell’assessore al Maca ce l’ha più di uno. In tutta questa parabola di rapporti tesi, normali e di nuovo tesi, anche il sindaco Nicola Tenuta ha seguito la medesima parabola: ha difeso la Capalbo prima e ha poi lodato Maca e fondazione Padula quando assessore era Ferraro. In questa terza fase la sua voce non si è ancora udita.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 23-07-2016 Piero Cirino