Acri-Romagnino, le Deco grande opportunità per Acri
Nell’ultima seduta, il consiglio comunale ha approvato all’unanimità il regolamento sui Deco, sulle denominazioni comunali.
“Si tratta – secondo Giulio Romagnino, presidente della commissione consiliare Cultura – di un’operazione di marketing territoriale che rilascia l’ente comunale, a seguito di formale richiesta, corredata da disciplinare e riferimenti storici e proposta da chiunque volesse iscrivere nell’apposito registro un prodotto, un piatto o comunque, generalizzando, una tradizione identitaria della nostra comunità”.
Secondo il consigliere comunale, “oggi per sopravvivere bisogna correre, inseguire la tecnologia, affrontare le sfide di un mercato globalizzato, dobbiamo proporci al grande pubblico con la nostra identità, questa non possiamo inventarla, ma solo ricercarla nei saperi costruiti attorno alle produzioni della nostra terra e all’esperienza dei nostri artigiani, in altre parole non dobbiamo perdere di vista le nostre radici, le nostre vocazioni”.
Le Deco quindi “sono uno strumento, una occasione per individuare prodotti locali la cui preparazione è legata fortemente al territorio. L’istituzione è solo l’inizio, dopo ci vuole la spinta dal basso, l’interesse da parte dei cittadini, delle associazioni, ma soprattutto degli operatori economici che devono credere nelle proprie potenzialità ed in quelle offerte dal territorio. Per la nostra città – ha aggiunto Romagnino -, ricca di storia e tradizioni, potrebbe rappresentare un volano di sviluppo attraverso la semplice riscoperta della nostra identità, che sicuramente non è industriale o di servizi, ma il risultato di attività agricole di piccola scala, di prodotti tipici non ripetibili in altre zone perché preparati dalla combinazione di materie prime locali e di tecniche tradizionali di produzione tramandate nel tempo”. Gli obiettivi “sono ambiziosi, dopo una prima fase, occorre definire insieme agli operatori economici una strategia di valorizzazione dei prodotti tipici locali, come importanti strumenti di comunicazione e di immagine. La sfida è quella di trasformare il nostro territorio in valide ed attraenti offerte turistiche, partendo dalla conoscenza del patrimonio a disposizione e dalle sue potenzialità, per arrivare a confezionare un “prodotto” che riesca ad essere percepito e raccontato dal turista. Per raggiungere l’obiettivo – ha concluso Giulio Romagnino -, oltre ad offrire la qualità del prodotto tipico, dobbiamo consentire al turista di vivere un’esperienza unica, autentica, dove il prodotto tipico diventa il pretesto per conoscere il territorio attraverso tutte le sue testimonianze storiche ed artistiche, i prodotti agroalimentari e artigianali, ma anche la cultura e le tradizioni locali”.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 03-06-2016.