Politica

Acri-Sel, la risonanza magnetica non si tocca

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Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, in cui, tra l’altro, è stato approvato l’assestamento di bilancio, si è diffusamente parlato anche delle prospettive dell’ospedale cittadino. Sull’argomento, con una nota, è intervenuta pure Sinistra, Ecologia e Libertà, che non è presente nelle assise.
“Da tempo – vi si legge – gli acresi sono costretti ad assistere allo smantellamento del loro presidio ospedaliero”.
L’ospedale “certo non è stato ancora chiuso, ma, di fatto, sicuramente reso strategicamente agonizzante, indotto nella realtà verso un rischio di interdizione giustificato per carenza riguardante numeri, utenza e strumenti. Da tempo quindi i cittadini acresi assistono a uno smantellamento dei servizi e attrezzature che vanno a intaccare i livelli essenziali di assistenza sul territorio e rendere nei fatti gli operatori impotenti di fronte alle emergenze, in quanto non dotati di strumenti adeguati per il soccorso e la cura dei malcapitati cittadini bisognosi di sanità”.
L’ultima notizia, “a testimonianza del declino del nostro P.O., è arrivata nei giorni passati per mezzo stampa, e paventava la seria possibilità di trasferimento dei macchinari di risonanza magnetica da Cosenza a Reggio Calabria. Sembrerebbe che il commissario alla sanità calabrese, Massimo Scura, abbia di recente disposto per due dei cinque macchinari di risonanza magnetica acquistati via Consip dall’Asp di Cosenza, il dirottamento verso Reggio Calabria, a discapito del nostro nosocomio per cui originariamente e legittimamente lo strumento di risonanza magnetica era stato acquistato e destinato”.
Quindi, “alla luce di questi fatti e con comprensibile e giustificata preoccupazione avvertita da parte nostra e dei cittadini, chiediamo al nostro sindaco di voler affrontare la problematica ospedale mediante incontro chiarificatore con il Dott. Filippelli, per far fronte alla criticità della questione e rendere la cittadinanza informata e attiva, nel caso la risonanza magnetica non dovesse essere installata nella struttura del Comune di Acri. Auspichiamo una risoluzione ottimale per il nostro nosocomio e per i nostri corregionali reggini che hanno il sacrosanto diritto di avere lo strumento qualora i loro ospedali ne siano sprovvisti, ma inopportuno sul piano formale e sostanziale ci sembra questa gestione sanitaria fatta di spostamenti di risorse e strumenti a discapito di un territorio più tosto che di un altro. L’invito ancora una volta – conclude Sel – è di far fronte ai problemi economico-finanziari delle Asp calabresi attraverso la stigmatizzazione delle criticità riguardanti sprechi vari, canoni di locazione, contratti di forniture e servizi inopportuni”.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” dell’01-12-2015.


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