Acri-Si dimette il presidente del consiglio comunale
E’ durata solo poche settimane la tregua interna alla maggioranza sul presidente del consiglio comunale. Cosimo Fabbricatore ha annunciato ieri le sue dimissioni.
“Subito dopo la mia rielezione – scrive Fabbricatore in una nota -, avvenuta nella seduta del consiglio comunale dello scorso 16 settembre, con soli otto voti su nove della maggioranza, dissi che avrei atteso e riflettuto e poi preso delle decisioni. Nonostante siano trascorsi trenta giorni, nessuna giustificazione è pervenuta al sottoscritto riguardo l’esito di quella votazione. Resto convinto – prosegue Cosimo Fabbricatore – di aver svolto il ruolo, in questi tre anni e tre mesi, con equilibrio e imparzialità, attenendomi al regolamento dello statuto, tutelando, come giusto che sia, anche le forze di opposizione e tenendo alto il nome dell’istituzione Comune. Ricordo che a inizio legislatura – prosegue la nota – sono stato eletto all’unanimità, con i voti della maggioranza, compresi quelli dei consiglieri Viteritti e Cavallotti, oggi tra i banchi della minoranza, oltre al voto di un membro dell’opposizione. Dopo poco più di tre anni ritengo ingiustificati e inopportuni i motivi che hanno indotto i consiglieri di maggioranza, escluso il sindaco, a costringermi alle dimissioni a pochi mesi dalla fine della legislatura. Naturalmente sosterrò la nuova figura che sarà individuata dalla maggioranza e svolgerò il ruolo di consigliere comunale senza più quei limiti impostimi dalla precedente carica. Si tratta – ancora Fabbricatore -, di una decisione sofferta, mi dimetto con amarezza, sempre più convinto di aver svolto in modo egregio il mio compito. Vorrei essere giudicato sulla base di come ho ricoperto la carica istituzionale, ma sono convinto che queste prese di posizione sono dettate non dal modo in cui ho svolto il ruolo di presidente del consiglio comunale, bensì dalla volontà di rinnovamento in termini di nuove persone. Una scelta che dovrebbe essere condivisa da tutti e non da pochi, altrimenti potrebbe rappresentare una questione personale”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 19-10-2016 Piero Cirino