Acri-Si è dimesso il vicesindaco Salvatore Ferraro
Ieri l’assessore, nonché vicesindaco, Salvatore Ferraro ha formalizzato le sue dimissioni. La vicenda Mab ha fatto esplodere un malcontento che ha portato a un serio ripensamento della sua compatibilità con questa esperienza amministrativa. Anche negli ultimi consigli comunali, Ferraro non ha mancato di rivolgere critiche, anche pesanti e degne della più feroce opposizione, nei confronti della maggioranza.
L’ormai ex vicesindaco, con la comunicazione indirizzata ieri al primo cittadino, Nicola Tenuta, ha dato seguito “a quanto da me già espresso nella e-mail inviata in data 26/04/2016 a Te e, per conoscenza, al presidente del consiglio Fabbricatore”.
In quella comunicazione “chiarivo alcune delle motivazioni che mi inducevano a dissociarmi definitivamente dalla Tua compagine amministrativa, prima fra tutte il convincimento di essere assolutamente “inadeguato” rispetto ad un modo di “fare politica” e di amministrare, che con il passare del tempo diventava per me sempre più incomprensibile e non condivisibile. Ti invitavo inoltre – scrive ancora Ferraro – , a trovare nel più breve tempo possibile un mio sostituto al quale passare le consegne ed esporre tutta l’attività svolta o in corso di svolgimento, e la “calendarizzazione” di quella programmata, nei diversi settori di mia competenza. Poiché il termine è sopraggiunto, e non ho ricevuto risposta alcuna, se non accorati messaggeri richiedenti impossibili ripensamenti, mi vedo costretto a rassegnare le mie indifferibili dimissioni”.
Inoltre, “a supporto della mia decisione, ho addotto altri motivi, sia in consiglio comunale che su articoli pubblicati sul mio “irritante” Blog, che non intendo qui ripetere, ma che sono stati tutti esternati con onesta consapevolezza e totale assunzione di responsabilità”.
Vi sono riferimenti “al progressivo allontanamento dagli ottimi propositi da Te enunciati nelle linee programmatiche, lo sfilacciamento e il logoramento dell’intera compagine governativa, che hanno visto l’abbandono di assessori di notevole valore e di due consiglieri scomodi ma propositivi. In quelle linee programmatiche, accolte con straordinario entusiasmo dall’elettorato, vi era una visione alta dei rapporti fra amministratori e cittadini, rapporti basati su principi di trasparenza, legalità, partecipazione, solidarietà, sussidiarietà”.
Invece “ho dovuto assistere alla progressiva discesa verso i più deleteri vizi della vecchia politica, che evito volutamente di elencare, ma che hanno determinato la mia insofferenza sempre più crescente verso i compagni di viaggio, che non mi hanno risparmiato sgambetti e gomitate sotto la cintola. E dall’insofferenza, reciproca, alla fine siamo giunti, senza che Tu muovessi un dito, all’incompatibilità assoluta.
Ritengo pertanto doverosa, ma anche utile al prosieguo del lavoro della Tua squadra, la mia sostituzione con una persona che possa ricreare coesione e tranquillità”.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” dell’01-06-2016.