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Acri-Sinistra Italiana, Capalbo vittima della sua condotta dittatoriale

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Ennesima improvvida sfuriata del sindaco Pino Capalbo.
In data odierna è saltata la seduta del consiglio comunale, in prima convocazione, causa l’assenza dei consiglieri di maggioranza Pino Intrieri e Luigi Caiaro nonché del sindaco Pino Capalbo che, a causa di problemi non meglio specificati con la propria autovettura, giungeva nelle sede dell’assise con soli tre minuti di ritardo.
Il primo cittadino ritenendo di estrema gravità l’assenza del consigliere Caiaro, in quanto non preannunciata in tempi congrui, ha subito colto la palla al balzo per creare un caso politico ad arte (non è la prima volta che un consiglio comunale viene rinviato per mancanza del numero legale) cercando di ‘eliminarlo’ dalle fila della maggioranza, in quanto da più tempo voce critica al suo interno, ed invitandolo ad essere consequenziale (tradotto: dichiara pubblicamente il tuo passaggio all’opposizione altrimenti ti espello io, anzi ti ho già espulso !).
Episodio singolare e per molti versi sconcertante (non ci risulta, e se in errore chiediamo venia per la nostra ignoranza in materia, l’esistenza di norme che diano poteri al sindaco di poter espellere un ‘consigliere scomodo’ dalla maggioranza collocandolo coattivamente all’opposizione) che non fa altro che confermare quanto da più tempo Sinistra Italiana va denunciando: il nostro primo cittadino non sopporta essere contraddetto né tollera voci di dissenso sulla linea politica da esso dettata e per evitare ciò non esita ad ingraziarsi le simpatie di esponenti dell’opposizione e di parte della stampa locale con metodi da prima repubblica.
Nel corso della sua intervista telefonica rilasciata ai microfoni di Radio Acheruntia in tarda mattinata il sindaco è andato anche oltre, lasciando chiaramente intendere che la stessa sorte da qui a breve toccherà anche al consigliere Intrieri, oggi immune dagli strali lanciati nei confronti del Caiaro solo grazie alla sua assenza giustificata.
A fronte di questa ennesima sfuriata fuori luogo prendiamo atto che il sindaco Pino Capalbo, vittima della sua stessa condotta politica autoritaria e dittatoriale, a distanza di soli 18 mesi dal suo insediamento, è riuscito nella epica impresa di dare nuovo impulso a quella che ormai si può definire la sua repentina quanto inesorabile fase di declino politico-amministrativo, disintegrando il consistente patrimonio in termini di consenso elettorale che era riuscito ad acquisire grazie all’apporto delle liste che lo avevano sostenuto.
La storia, per gli addetti ai lavori, è breve oltreché nota: ha iniziato col venir meno ai patti pre-elettorali intercorsi con Sinistra Italiana, ben sapendo che avremmo rappresentato una spina nel fianco di fronte a questo suo modo arrogante di rapportarsi con gli alleati di governo, sino al punto da indurci a passare all’opposizione; ha continuato con un rimpasto di giunta inatteso ed inaspettato che ha lasciato a bocca aperta l’intera cittadinanza, sostituendo tre dei suoi cinque assessori dopo che lui stesso li aveva individuati e nominati dichiarando che erano il meglio che c’era sulla piazza e tessendone gli elogi in più di una occasione; ha perseverato affidando incarichi su base fiduciaria a chi era stato avversario politico nella corsa per la sua personale elezione a sindaco nonché a chi svolge una funzione di informazione in favore della collettività per aggraziarsene le simpatie e mitigarne le eventuali ricadute negative in termini di giudizi sulla sua azione amministrativa; ha terminato, per il momento, col pretendere le dimissioni dalla sua maggioranza di quei consiglieri che non si piegano ai suoi diktat (rectius: dalla schiena dritta) ed alla sua scellerata e sprovveduta linea politica !
Mossa, quest’ultima, alquanto azzardata se analizzata sulla base di un mero calcolo matematico ma, tuttavia, scevra da pericoli concreti circa la tenuta della maggioranza grazie all’appoggio esterno che verrebbe senz’altro garantito da parte di quei noti consiglieri di opposizione di cui abbiamo avuto modo di parlare in più occasioni !!
In conclusione non possiamo esimerci dal rammentare che tutto questo accade a distanza solo di qualche settimana dalla pubblicazione di quel comunicato in cui il primo cittadino faceva una sorta di mea culpa per il rallentamento dell’azione amministrativa, a discapito della cittadinanza, dovuta a sterili discussioni di carattere politico apertesi nelle forze di maggioranza ma destinate, a suo dire, ad essere presto superate. Ebbene, se il buongiorno si vede dal mattino non possiamo che confermare, anche per esperienza diretta, l’assoluta mancanza di diplomazia nel modus operandi del primo cittadino auspicando, nell’esclusivo interesse della città, un sostanziale cambiamento di rotta in assenza del quale non rimane che fare la conta del tempo ancora a disposizione dell’amministrazione a guida Pino Capalbo.


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