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Acri-Sposato, non veritiero il quadro sull’ospedale del M5S

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La visita all’ospedale di una delegazione del Movimento Cinque Stelle è stata l’occasione per Fausto Sposato, presidente della commissione consiliare Sanità e Servizi Sociali, per puntualizzare alcuni aspetti.
In una nota, Sposato scrive che era presente “all’incontro, visto che i parlamentari si sono recati in Direzione Sanitaria dove presto servizio e dove sono stati accolti ed ho spiegato loro che quanto sarebbe stato detto era nelle vesti di presidente della commissione e consigliere comunale del Comune di Acri presentandomi anche in qualità di Presidente Opi”. Sposato ha spiegato che “il presidio ospedaliero di Acri è in una fase di rilancio e di riorganizzazione e che l’amministrazione comunale è in continuo contatto con il management aziendale che guarda al nosocomio acrese con interesse; che abbiamo risolto le criticità della Radiologia con l’autorizzazione dei turni aggiuntivi, in quanto non si riescono a reperire medici radiologi e che tale criticità interessa tutte le aziende calabresi; che dopo anni abbiamo una guardia anestesiologica h24 e che l’organico medico del Pronto Soccorso è completo; che abbiamo avviato l’ambulatorio di Oncologia con centinaia di prestazioni erogate e con un numero (preoccupante) di patologie tumorali individuate precocemente; che sono ripartiti gli interventi chirurgici di media complessità che non venivano eseguiti dal 2016, che si sta procedendo ad una ristrutturazione degli spazi con conseguente riallocazione dei servizi, attività, questa, propedeutica all’attivazione dei quattro ulteriori posti di dialisi previsti nell’atto aziendale”. Inoltre, “a breve inizieranno i lavori dei tre posti Obi in Pronto Soccorso e la struttura sarà oggetto di ristrutturazione esterna”.
Per Sposato “per onestà intellettuale, bisogna riconoscere che non potranno tornare i fasti passati e noi siamo obbligati ad andare nella direzione tracciata dall’atto aziendale. Ci troviamo d’accordo con i parlamentari quando parlano della situazione indecorosa in cui versa tutta la sanità calabrese e condividiamo il pensiero che ci vuole un inversione di tendenza nella gestione con la fine del commissariamento, ma non possiamo condividere la descrizione fatta sul presidio ospedaliero di Acri che sta cercando di risalire la china nonostante le enormi criticità del sistema regionale”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 06-11-2018 Piero Cirino


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