Acri-Taglio platani per pista ciclabile, proteste e polemiche
Il taglio dei platani su Via Raffaele Capalbo, dopo aver subito di recente una potatura, per far posto al “Progetto isola” dell’amministrazione comunale, che prevede la realizzazione di piste ciclabili, sta suscitando polemiche tra i cittadini. Ieri, in una nota, a darvi voce è stato l’Agronomo Flavio Sposato
“Si sta verificando in questi giorni ad Acri – vi si legge – l’ennesimo scempio a danno del verde e del buon senso. L’amministrazione comunale ha deciso di realizzare una pista ciclabile, cosa certamente encomiabile, ma nel momento di realizzarla in via Raffaele Capalbo ha scelto di abbattere tutto il filare di platani che corre (correva) dall’ufficio postale fino al bocciodromo comunale, si immagina che quando la pista dovrà percorrere via Salvatore Scervini succederà la stessa cosa e magari anche in altre strade di Acri”.
I platani, “che già la scorsa primavera avevano subito una barbara capitozzatura, fuori da ogni norma tecnica e che li porterà a gravi attacchi di marciume del tronco, che ne mineranno la salute, ne abbrevieranno drasticamente la vita e costeranno molto alle casse comunali, rischiano di essere decimati. Vorremmo chiedere a chi di competenza: che bisogno c’è di abbattere gli alberi per far posto alla pista? Le strade in oggetto sono abbastanza larghe per realizzare l’opera e sistemare i marciapiedi senza abbattere gli alberi, che tra l’altro sono utilissimi per i ciclisti che potrebbero pedalare all’ombra e non sotto il sole cocente.
Per ottenere quei filari di platani sono stati necessari trent’anni – scrive ancora Flavio Sposato -, sono tra i più belli di Acri e arredano il quartiere in maniera eccellente; è stato commesso un grave errore tecnico quando i viali sono stati realizzati, piantando gli alberi nel marciapiedi e non fuori da esso, ma questo non giustifica assolutamente il loro abbattimento, ci sono le tecniche e gli spazi necessari e sufficienti per ovviare ai danni provocati dalle radici e per realizzare la pista ciclabile, se solo si avesse un po’ di buon senso e di amore per il verde, che ad Acri non sembrano essere di casa”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 20-07-2016 Piero Cirino