Acri-Tasse, Pd e Udc chiedono le dimissioni del sindaco Nicola Tenuta
La manifestazione contro il caro tasse comunali non poteva non avere ripercussioni politiche.
Ieri i gruppi consiliari di opposizione del Partito Democratico e dell’Udc hanno chiesto le dimissioni del sindaco Nicola Tenuta.
“Nel rispetto delle diversità che esistono tra i due partiti di minoranza in consiglio comunale – si legge in una nota congiunta -, Pd e Udc, le deficienze di codesta amministrazione rappresentano oggi il filo conduttore che lega i suddetti gruppi di minoranza, soprattutto allo scopo di tutelare e salvaguardare gli interessi della collettività acrese.
Siamo sicuri – prosegue la nota – che il sindaco avrebbe voluto trovarsi davanti un’opposizione inerte, silente, accomodante e divisa, considerato il suo prezioso tempo e la fatica quotidiana per tenere unita e compattare la sua eterogenea maggioranza, sempre più in bilico e sfilacciata. Siamo quel partito unico di opposizione consiliare che in più occasioni pubbliche ha rimarcato l’incapacità di questa giunta a occuparsi concretamente dei reali problemi che attanagliano la cittadinanza, chiedendone l’integrale azzeramento”.
Per Pd e Udc, “vile è stato l’atteggiamento del sindaco, che, dinanzi a una manifestazione democratica, pacifica e legittima dell’intera città, ha preferito non farsi trovare in Comune, giustificando la sua assenza con presunti impegni istituzionali e/o professionali, per come da lui stesso pubblicamente e telefonicamente dichiarato nel corso di una trasmissione televisiva. Vile sarebbe, altresì, l’atteggiamento del sindaco e del presidente del consiglio comunale qualora non dovesse essere accolta la legittima richiesta di un consiglio comunale aperto, da più parti formulata, al fine di dare voce a chi pacificamente ha manifestato, su questioni che riguardano la vita e l’esistenza di tutti i cittadini”
Infine “non esiste il partito unico delle opposizioni (se per opposizione si intende Pd e Udc), esiste il partito unico delle dimissioni, da tempo chieste in consiglio dalle minoranze e dal 19 febbraio urlate a gran voce da oltre cinquemila cittadini”.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 23-02-2015.