Acri-Tasse, si torna in piazza
L’Associazione Libera Cittadina Acrese, il comitato che sta conducendo un’autentica crociata contro il caro tasse del Comune, torna in piazza. Entro fine mese si terrà una nuova iniziativa di protesta che ha l’obiettivo di aumentare la pressione nei confronti degli amministratori e di allargare il fronte dell’emergenza ad altre questioni vitali, quale il futuro dell’ospedale cittadino “Beato Angelo”.
Questo è il risultato dell’assemblea pubblica che il comitato aveva convocato per ieri pomeriggio, nella Sala Polivalente.
La manifestazione aveva innanzitutto l’obiettivo di rendere pubblico l’esito dell’incontro con il sindaco Nicola Tenuta, una cui sintesi è stata proiettata sullo schermo del cinema, e quindi di decidere i prossimi passi da compiere.
In sostanza, è stata ribadita la posizione del comitato che chiede l’abbattimento dell’80% della Tari, come prevede l’articolo 35 del regolamento comunale, poiché nel 2014 il servizio di raccolta dei rifiuti funzionò male, per effetto della chiusura delle discariche, con gravi ripercussioni sulla salute e sull’ambiente. Quindi ritiro delle esorbitanti cartelle della Tari, nonostante il sindaco abbia chiaramente detto che non se ne parla. Inoltre il comitato ha rispedito al mittente la proposta, fatta da Tenuta, di realizzare un fronte unico e incontrare gli amministratori regionali, ai quali chiedere, in sostanza, i danni per la chiusura delle discariche.
Tutta queste cose il coordinatore del comitato, Vincenzo Toscano, le ha ripetute nel corso dell’assemblea. Sulle strategie da adottare non è mancata qualche voce di dissenso, ma largamente minoritaria rispetto a un consesso che ha chiesto a voce alta al comitato di andare avanti per la strada già tracciata.
Negli interventi hanno poi fatto capolino altre questioni che allargano il perimetro del disagio sociale e investono l’associazione di nuovi interessi. Su tutti l’ospedale, che entrerà tra i motivi della protesta di fine mese, e sulle cui sorti si addensonao nubi sempre più pesanti.
Le energie per proseguire questa battaglia il comitato civico, formatosi da poche settimane, le trae della massiccia e convinta partecipazione alla manifestazione organizzata nello scorso mese di febbraio, che ha portato in piazza oltre cinquemila persone e ha restituito la rappresentazione plastica di un disagio sociale allarmante.
Un primo risultato è stato raggiunto, con la revisione delle cartelle per il consumo dell’acqua e la cancellazione della cosiddetta quota minima, che imponeva di pagare almeno 140 metri cubi anche a chi il rubinetto non lo aveva nemmeno aperto.
Il sindaco ha parlato di un disguido determinato dal sistema informatico al quale porre immediatamente rimedio, restituendo a chi ha già pagato la parte eccedente non dovuta e rettificando le cartelle di chi non ha ancora pagato.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 12-03-2015.